Messaggio del 25 novembre 2009

LETTERA DI DIO AI FIDANZATI CHE STANNO PER SPOSARSI….

Una lettera di Dio ai fidanzati

Allo Sposo

La donna che hai al fianco, emozionata con l’abito da sposa, è mia. lo l’ho creata. Io le ho voluto bene da sempre; ancor prima di te e ancor più di te. Te la affido. La prenderai dalle mie mani e ne diventerai responsabile.

Quando l’hai incontrata l’hai trovata bella e te ne sei innamorato. Sono le mie mani che hanno plasmato la sua bellezza, è il mio cuore che ha messo dentro di lei la tenerezza e l’amore, è la mia sapienza che ha formato la sua sensibilità e la sua intelligenza e tutte le qualità belle che hai trovato in lei.

Però non potrai limitarti o godere del suo fascino. Dovrai impegnarti a rispondere ai suoi bisogni,ai suoi desideri. Ha bisogno di tante cose: ha bisogno di casa, di vestiti, di serenità, di gioia,di rapporti umani, di affetto e tenerezza,di piacere e di divertimento, di dialogo e di tante altre cose.

Ma dovrai renderti conto che ha bisogno soprattutto di Me, e di tutto quello che aiuta e favorisce questo incontro con Me: la pace del cuore, la purezza di spirito, la preghiera, la Parola, il perdono, la speranza e la fiducia in Me, la Mia vita.

Sono io e non tu il principio, il fine, il destino di tutta la sua vita!

Facciamo un patto tra noi: la ameremo insieme! Io la amo da sempre. Tu hai incominciato ad amarla da qualche anno, da quando te ne sei innamorato.

Sono io che ho messo nel tuo cuore l’amore per lei. Era il modo più bello per dirti: “Ecco, te la affido”,e perché tu potessi godere della sua bellezza e delle sue qualità.

Quando le dirai: “Prometto di esserti fedele,di amarti e rispettarti per tutta la vita”,sarà come se mi rispondessi che sei lieto di accoglierla nella tua vita e di prenderti cura di lei.

Da quel momento saremo in due ad amarla. Anzi, ti renderò capace di amarla “da Dio”,regalandoti un supplemento di amore che trasforma il tuo amore di creatura e lo rende capace di produrre le opere di Dio nella donna che ama. Questo è il MIO DONO DI NOZZE: la grazia del sacramento del matrimonio.

Non ti lascerò mai solo in questa impresa. Sarò sempre con te e farò di te lo strumento del mio amore, della mia tenerezza; adesso continuerò ad amare la donna che è diventata tua sposa anche attraverso i tuoi gesti d’amore.

Alla sposa

L’uomo che hai al fianco, emozionato, è mio. lo l’ho creato. Io l’ho voluto bene da sempre; ancor prima di te e ancor più di te. Te lo affido. Lo prenderai dalle mie mani e ne diventerai responsabile.

Quando l’hai incontrato l’hai trovata bello e te ne sei innamorata. Sono le mie mani che hanno plasmato la sua bellezza, è il mio cuore che ha messo dentro di lui la tenerezza e l’amore, è la mia sapienza che ha formato la sua sensibilità e la sua intelligenza e tutte le qualità belle che hai trovato in lui.

Però non potrai limitarti o godere del suo fascino. Dovrai impegnarti a rispondere ai suoi bisogni,ai suoi desideri. Ha bisogno di tante cose: ha bisogno di casa, di vestiti, di serenità, di gioia,di rapporti umani, di affetto e tenerezza,di piacere e di divertimento, di dialogo e di tante altre cose.

Ma dovrai renderti conto che ha bisogno soprattutto di Me, e di tutto quello che aiuta e favorisce questo incontro con Me: la pace del cuore, la purezza di spirito, la preghiera, la Parola, il perdono, la speranza e la fiducia in Me, la Mia vita.

Sono io e non tu il principio, il fine, il destino di tutta la sua vita!

Facciamo un patto tra noi: lo ameremo insieme! Io lo amo da sempre. Tu hai incominciato ad amarlo da qualche tempo, da quando te ne sei innamorata.

Sono io che ho messo nel tuo cuore l’amore per lui. Era il modo più bello per dirti: “Ecco, te lo affido”,e perché tu potessi godere della sua bellezza e delle sue qualità.

Quando gli dirai: “Prometto di esserti fedele,di amarti e rispettarti per tutta la vita”,sarà come se mi rispondessi che sei lieta di accoglierlo nella tua vita e di prenderti cura di lui. Da quel momento saremo in due ad amarlo. Anzi, ti renderò capace di amarlo “da Dio”,regalandoti un supplemento di amore che trasforma il tuo amore di creatura e lo rende capace di produrre le opere di Dio nell’uomo che ami. Questo è è il MIO DONO DI NOZZE: la grazia del sacramento del matrimonio.

Non ti lascerò mai sola in questa impresa. Sarò sempre con te e farò di te lo strumento del mio amore, della mia tenerezza; adesso continuerò ad amare l’uomo che è diventato il tuo sposo anche attraverso i tuoi gesti di amore.

MARIA SIMMA E LE ANIME DEL PURGATORIO…

MARIA SIMMA
Maria Agata Simma è nata il 5 febbraio 1915 a Sonntag (Vorarlberg). Sonntag è situato all’estremo lembo del Grosswalsertal, a circa 30 Km. ad est di Feldkírch, in Austria.

I suoi tre soggiorni in convento l’hanno formata e l’hanno fatta progredire spiritualmente, preparandola così al suo apostolato in favore delle anime del purgatorio. La sua vita spirituale è caratterizzata dall’amore filiale verso la Santissima Vergine e dal desiderio di soccorrere le anime dei purgatorio, ma anche d’aiutare con tutti i mezzi le Missioni.
Ella ha votato la sua verginità alla Madonna e ha fatto la consacrazione a Maria del Santo Grignon de Montfort, in favore, soprattutto, dei defunti, si è pure offerta a Dio, facendogli il voto come “ani . ma vittima”, vittima d’amore e d’espiazione.
Maria Simma ha trovato ora, sembra, la vocazione che Dio le ha assegnata: aiutare le anime del purgatorio con la preghiera, la sofferenza espiatoria e l’apostolato.

AIUTO ALLE ANIME DEL PURGATORIO
Già fin dall’infanzia, Maria Simma era venuta in aiuto delle anime del purgatorio con preghiere guadagnando loro delle indulgenze. A partire dal 1940 le anime del purgatorio vennero certe volte a domandarle soccorso in preghiera. Nel giorno di tutti i Santi del 1953 la Simma cominciò ad aiutare i defunti con sofferenze espiatorie. Soffrì moltissimo per un ufficiale morto in Carinzia nel 1660.
Questi dolori corrispondevano ai peccati da espiare.
Durante la settimana che segue la festa di tutti i Santi, pare che le anime del purgatorio ricevano delle grazie, tramite l’intervento della Santissima Vergine. Il mese di novembre sembra pure essere per loro un tempo di grazie particolarmente abbondanti.
Maria Simma era felicissima di vedere finito il mese di novembre, ma fu solo alla festa dell’Immacolata (8 dicembre) che ebbe inizio veramente la sua missione.
Un prete di Colonia, morto nel 555, si presentò a lei con l’aria disperata: veniva a chiederle delle sofferenze espiatorie che lei doveva accettare spontaneamente, altrimenti egli avrebbe dovuto soffrire fino al giudizio universale. La Simma accettò; e fu per lei una settimana di dolori terribili. Ogni notte quest’anima veniva a darle nuove sofferenze. Era come se le avessero slogato tutte le membra. Quest’anima l’opprimeva, la schiacciava, per così dire; e sempre, da ogni parte, nuove spade penetravano in lei con violenza. Un’altra volta era come se si appoggiasse contro di lei una lama spuntata, che, incurvandosi, in seguito alla resistenza, si conficcava in ogni parte del suo corpo. Quest’anima doveva espiare omicidi (aveva partecipato al martirio delle compagne di Sant’Orsola), la sua mancanza di fede, adulteri e Messe sacrileghe.

E SEMPRE NUOVE ANIME VENIVANO A DOMANDARE SOCCORSO
Le sofferenze espiatorie che subiva per le pratiche anticoncezionali e l’impurità erano terribili dolori corporali ed orribili nausee.
Poi le sembrava di giacere delle ore fra blocchi di ghiaccio, il freddo le penetrava fino alle midolla; era l’espiazione della tiepidezza e della freddezza dal punto di vista religioso.

Nell’agosto del 1954 iniziò un nuovo metodo per aiutare le anime. Un certo Paul Gisinger di Koblach si annunciò pregandola di domandare ai suoi sette figli, di cui indicò il nome, di dare per lui 100 scellini per le Missioni e di far celebrare due Messe, solo così avrebbe potuto essere liberato.
In ottobre seguirono domande analoghe: somme minori o maggiori in favore delle missioni, onorari per Messe, recite del Rosario si rinnovarono una quarantina di volte ancora. Le anime si annunciavano sempre personalmente, senza che Maria rivolgesse loro delle domande.
Nello stesso mese d’ottobre del 1954 un’anima del purgatorio le disse che durante la settimana dei morti avrebbe potuto fare delle domande a tutte le anime che i loro parenti erano disposti ad aiutare, accordando loro i soccorsi necessari.

 

COME APPAIONO LE ANIME DEL PURGATORIO?
Le anime del purgatorio appaiono in diverse forme ed in diverse maniere. Alcune bussano, altre appaiono improvvisamente. Le une si mostrano sotto un’apparenza umana, nettamente visibili come al tempo della loro vita mortale, vestite, di solito, come nei giorni feriali, altre invece vestite in modo evanescente. Le anime che sono avvolte nel terribile fuoco del purgatorio fanno un’impressione spaventosa. Più sono purificate dalle loro sofferenze, più diventano luminose ed affabili. Sovente raccontano come hanno peccato e come sono scampate dall’inferno grazie alla Misericordia Divina; alle volte aggiungono alle loro dichiarazioni degli insegnamenti e delle esortazioni.
Per altre anime Maria Simma sente che sono presenti e che deve pregare e soffrire per esse. Durante la quaresima, le anime non si manifestano che per domandare a Maria di soffrire per loro durante la notte e anche il giorno.
Succede pure che anime del purgatorio appaiano sotto forme straordinarie che fanno paura. Alle volte parlano, come durante la loro vita, nel loro dialetto. Quelle che sono di lingua straniera parlano male il tedesco con un accento straniero. dunque in maniera personale.

IN CHE MODO VANNO GIUDICATE LE APPARIZIONI
Queste apparizioni sono vere, o sono invece il frutto dell’immaginazione? Sono fantasticherie provocate artificiosamente da desideri o da letture? Diversi fatti garantiscono la loro autenticità come quella delle sofferenze espiatorie. Ecco i fatti.

1) Maria Simma desiderò, già dalla tenera infanzia, aiutare le anime del purgatorio: mise pure tutto il suo zelo per guadagnarsi le indulgenze di certi giorni particolari e recitò per le anime innumerevoli preghiere che acquistano le indulgenze. Ma, fino a questo punto, non sapeva che potesse espiare per le anime soffrendo per esse.
Queste sofferenze espiatorie sono dure come quelle del purgatorio. Fu necessario tutto il suo spirito di sacrificio e la coscienza del suo voto fatto per accettare volontariamente di poter soffrire così per gli altri. Un giorno domandò se non fosse possibile che le anime venissero meno sovente, affinché avesse così il tempo per il sonno necessario, senza il quale non poteva più fare il suo lavoro. Le fu risposto che ella aveva fatto dono di abbandono totale, come “anima vittima”. La sua era stata una offerta sincera, o un sogno pio? Se la Madre di Dio la prendeva in parola ella doveva accettare. Inoltre doveva cucinare meglio e mangiare di più: così avrebbe potuto sostenere un peso maggiore. L’uomo può sopportare più di quello che non crede. Le fu assicurato che le anime del purgatorio l’avrebbero aiutata ad assolvere il suo compito quotidiano.
Maria Simma distingue nettamente colui che le appare in sogno da colui che le appare in stato di veglia. Le anime la svegliano, le rivolgono la parola e vanno a lei con le loro sofferenze. Alle volte succede che deve soffrire durante la giornata, mentre sta facendo il suo lavoro quotidiano. La prova che non si tratta di malattie ordinarie è il fatto che queste sofferenze sono certe volte annunciate e poi cessano immediatamente, una volta che è passato il numero fissato delle ore.
Maria Simma mi ha detto sovente che le sembrava che l’anno mariano tardasse a finire, tanto le pesava. Certe anime del purgatorio l’hanno più di una volta sgridata, dicendole che doveva incaricarsi di tutto ciò che Dio le inviava.
2) Più volte è stato espresso il desiderio di potere osservare Maria Simma la notte, senza però essere visti da lei, per scoprire se veramente ella possedesse “qualche cosa”. È ciò che fecero, spinti dalla curiosità, alcuni giovani. F N., A.N.,O W. B., E. B., W B. e in parte, una ragazza, K. B. , credendo ad una mistificazione. Le due notti antecedenti la festa dell’Immacolata Concezione, nel 1954, salirono per mezzo di una scala, fino ad un balconcino fiorito che stava davanti alla finestra aperta della camera di Maria Simma. Essi sentirono Maria gemere sordamente e piangere in mezzo alle sue sofferenze; la videro cercare il fazzoletto per asciugarsi le lacrime; la sentirono parlare con le anime del purgatorio, fare delle domande; la videro prendere delle note. Gli osservatori non videro né sentirono nulla delle anime, ma poi . cessarono di ridere e di prendere in giro le apparizioni delle anime del purgatorio. Avevano riflettuto.
Il più anziano dei giovani mi raccontò le sue impressioni e le sue osservazioni.
Maria Simma seppe da un’anima del purgatorio che l’avevano spiata durante due notti, ma ciò era stato un bene per gli “spioni”. Quando ella seppe che essi non avevano visto le anime, domandò ad una di queste ultime come ciò fosse possibile. Ecco la risposta: “Questi giovani sono ancora in vita”.
“Ma anch’io sono ancora in vita”, obiettò Maria Simma, “e tuttavia vi vedo”.
E l’anima: ” Tu sei dei nostri. Noi siamo nelle tenebre. Il cammino che conduce a te è luminoso”.
Maria Simma: “E se io non vi ricevessi?” L’anima: “Noi non possiamo forzarti a farlo, grazie alla Misericordia di Dio, poiché tu sei dei nostri”.
Maria Simma: “Che cosa significano queste parole: ‘Tu sei dei nostri’?
L’anima: “Con il tuo voto, tu ti sei data specialmente alla Madre della Misericordia. Ella ti ha dato a noi, e per questo motivo il cammino che conduce a te è luminoso per tante anime. Tu fai bene a riceverci con sollecitudine, con amore e con compassione. Così puoi liberarci più rapidamente soffrendo meno, ricevere più grazie e meriti e capire molte cose sul conto delle anime di cui t’informi”.

3) Si può verificare la verità dei fatti constatando l’esattezza delle indicazioni date da Maria Simma a proposito delle anime. Queste indicazioni dovevano essere trasmesse ai loro parenti che, nella maggior parte dei casi. erano completamente sconosciuti a Maria. Nel rapporto indirizzato a monsignor Tschann figurano delle lunghe liste di nomi di defunti con le loro richieste. Ho inviato la maggior parte delle indicazioni ai curati affinché le potessero esaminare, pregandoli di dame risposta nel caso che queste indicazioni fossero conformi alla realtà: per i casi sottolineati nel mio rapporto mi è stato segnalato che le indicazioni erano esatte.
4) Nei fatti indicati dalle anime per le quali Maria ha dovuto sopportare delle sofferenze espiatorie. ho potuto rilevare certe circostanze di cui la Simma non poteva saper nulla, tenendo in considerazione la sua ignoranza.
Questo vale per il caso del prete di Colonia che aveva cooperato al martirio di santa Orsola e delle sue compagne.
Durante la valanga catastrofica del gennaio 1954, delle anime del purgatorio dissero a Maria che c’erano degli infortunati seppelliti vivi sotto la neve. L’ultimo fu ritrovato vivo a Blons due giorni più tardi. Altre catastrofi che si verificarono nel corso dell’anno mariano le furono ugualmente predette.

La Simma mi annunciò, due giorni prima che i giornali ne parlassero, l’inondazione che ebbe luogo durante l’estate del 1954. Certe anime gliene avevano parlato.

5) Nel carattere di Maria Simma non c’è nulla di complicato, nulla di teso. Da quando ha cominciato ad offrirsi soffrendo per espiare, ella dà l’impressione di una gran calma e di un’uguaglianza d’umore maggiore di quella di prima. Dopo la fine dell’anno mariano risentì la fatica dei mesi che precedettero Immacolata Concezione. Provò un gran bisogno di sonno: ciò che potrebbe accadere ad ogni essere normale nelle medesime circostanze.

6) Ciò che Maria ha imparato per mezzo delle anime, ciò che ha visto per sua istruzione e conforto concorda pienamente sia con gli insegnamento di fede sulla giustizia e la Misericordia Divine, sia con la dottrina del purgatorio, sia con i giudizi e le dottrine dell’autorità ecclesiastica.

7) Il fatto che Maria Simma abbia potuto fare delle domande e ricevere delle risposte concernenti le anime, ha fatto nascere dei dubbi. Si ha ragione di temere che gente curiosa tramuti i fatti, cercando in essi qualcosa di sensazionale.
All’inizio alcune persone pregarono Maria Simma di fare delle domande alle anime sui loro parenti defunti. Verso metà ottobre, le fu annunciato che durante la settimana dei morti avrebbe potuto fare delle domande per tutte le anime i cui parenti avessero intrapreso o compiuto le buone opere di cui avevano bisogno. Senza alcun dubbio è gradevole a Dio che i parenti si preoccupino dei loro defunti. Ma Maria seppe che ci sono pure in purgatorio delle anime alle quali poteva interessarsi, senza tuttavia essere obbligata a farlo. Si trattava, per la maggior parte, di anime che si trovavano nel più basso grado del purgatorio. Per un disegno speciale della pietà della Madre della Misericordia, queste anime potevano domandare a Maria Simma la loro liberazione. Ciò le fu detto parola per parola così:
“Queste devono informarti che non sei obbligata ad interessarti a loro, ma che lo puoi. Sì, per un certo numero di esse, tu devi domandare per mezzo della preghiera di potertene incaricare. Se tu scarti queste anime non sei colpevole di nessuna colpa, ed esse non hanno più il diritto di importunati una seconda volta. Ma se tu t’incarichi con
sollecitudine riceverai le maggiori grazie, e noi potremo darti delle informazioni maggiori concernenti i defunti”.

 

CATTIVO GIOCO DEL DEMONIO
Il demonio andò assai sovente da Maria Simma per spaventarla e distoglierla dalla sua missione espiatrice. Si presentava certe volte sotto le sembianze di un angelo di luce. Una volta pure si presentò sotto le spoglie del curato di Reisch di Nenzíng che altre volte era stato il confessore di Maria; poi sotto quelle del canonico Sattler, cappellano dell’istituto di San Giuseppe, poi come la superiora delle suore del sacro Cuore di Gesù ad Hall.
Lo pseudo-canonico voleva quasi far di Maria Simma una santa ed ispirarle di rinunciare al suo voto del dono totale a Maria. Allora ella riconobbe in lui Satana mascherato. Lo cacciò dicendo: “Se sei il demonio io ti ordino, in nome di Gesù, di ritirarti”. Poi gettò dell’acqua benedetta… ogni cosa scomparve.
Le cose andarono particolarmente male durante la settimana Santa del 1954. Infatti la Madre di Dio aveva annunciato a Maria Simma che quella settimana le avrebbe portato dei grandi sacrifici, delle grandi prove che doveva sopportare da sola. Maria notò a questo proposito: “Dal 10 al 17 aprile 1954 il demonio mi tenne quasi interamente in suo potere. Credevo d’essere all’inferno, invece che sulla terra. Il demonio diceva che avevo fatto spesso delle confessioni e delle comunioni cattive. Una volta avrei commesso – diceva – un grave peccato che avrei considerato con grande indifferenza”. Risposi: “lo non so nulla di tutto ciò”. Ma il demonio riprese: “La tua coscienza è così addormentata che tu sei sempre più a mia disposizione. Le apparizioni di anime sono delle illusioni che vengono da noi, nessuna di queste anime è stata liberata. Noi te l’abbiamo detto già sovente. Nella tua grulleria non ci hai fatto attenzione. Ma sentirai ora amaramente che è così”. Voleva – diceva – avere pietà di me (dal momento che ero caduta nell’inferno) e non assegnarmi il posto dove si soffriva maggiormente. In breve, credevo di essere già all’inferno. Di quando in quando il demonio faceva un rumore terribile, quasi che la casa cadesse o che prendesse fuoco. Oppure una fiamma sprizzava nella camera dove c’era come un rumore di esplosione.
Un’anima dei purgatorio mi consolò: “Non spaventarti di dover soffrire a causa dei nemico. Il tentatore può anche torturare, crudelmente, delle anime che sono in purgatorio, non per annientarle, ma per purificarle. Non si tratta di collera, ma di misericordia divina, poiché le anime non sono dei “vasi di collera”, ma dei “vasi di misericordia” riservati all’eterno splendore. Ti avverto, Satana è animato da un gran furore contro di te. Egli cerca di sconcertarti tanto quanto è in suo potere. Se potesse torturarti come vorrebbe ti farebbe in briciole. Tu non potresti né guardare, né leggere alcuno scritto il cui contenuto sia d’aiuto alle anime del
purgatorio.
“Egli può agire contro di te solo nella misura in cui Dio lo permette, poiché tu sei sotto la protezione speciale della Madre di Dio, che egli teme come la spada. Ma cerca ogni occasione per vendicarsi Vorrebbe arrivare a farti – nel tuo smarrimento e nella tua angoscia – rinunciare al tuo voto d’abbandono verso la Santissima Vergine, per, rompere così le relazioni fra te e le anime del purgatorio. Ti prevengo: ha già agito così con altre anime; ne ha anche trascinate all’inferno. Queste anime provate non ne avrebbero che gioia a vederlo fare altrettanto con te. Non impaurirti, non angosciarti! Sii umile! Più tu sarai modesta, meno il nemico avrà presa su di te. Noi ti aiutiamo, ma è la Madre della Misericordia che ti aiuterà particolarmente”. Dalle ore 21 del 2 dicembre 1954 alle ore 4,30 del mattino successivo sentii delle forti bruciature. Non c’era nessuno vicino a me! Mi sentivo proprio abbandonata. Di tanto in tanto sentivo un bruciore infernale; ne provavo ogni volta un grande spavento. Una voce diabolica mi gridò: ” Verremo presto a cercarti, cretina!”. Era spaventoso, quasi perdevo la speranza.
La cosa più terribile era che avevo il sentimento di essere stata abbandonata da Dio stesso, di non poter pregare e di sentirmi come in preda al demonio. Il mattino dopo, alle ore 4,30, ogni sensazione di bruciatura scomparve improvvisamente e così la terribile paura dell’inferno.

 

LA VISIONE DEL PURGATORIO
“Il purgatorio si trova in parecchi luoghi”, rispose un giorno Maria. “Le anime non vengono mai “fuori” dal purgatorio, ma “con il purgatorio”. Maria Simma vide il purgatorio in diverse maniere:
una volta in un modo ed un’altra volta in modo diverso. In purgatorio c’è un’immensa folla di anime, è un continuo andirivieni. Ella vide un giorno un gran numero di anime assolutamente a lei sconosciute. Quelle che avevano peccato contro la fede portavano sul cuore una fiamma scura, altre che avevano peccato contro la purezza una fiamma rossa. Poi ella vide le anime in gruppo: preti, religiosi, religiose; vide cattolici, protestanti, pagani. Le anime dei cattolici soffrono più di quelle dei protestanti. I pagani invece hanno un purgatorio ancora più dolce, ma essi ricevono meno soccorsi, e la loro pena dura più a lungo. Icattolici ne ricevono maggiormente e sono liberati più in fretta. Ella vide pure molti religiosi e religiose condannati al purgatorio per la loro tiepidezza di fede e la loro mancanza di carità. Bambini di soli sei anni possono essere costretti a soffrire abbastanza a lungo in purgatorio.
A Maria Simma fu rivelata la meravigliosa armonia che esiste fra l’amore e la giustizia divina. Ogni anima è punita secondo la natura delle sue colpe e il grado d’attaccamento al peccato commesso.
L’intensità delle sofferenze non è la stessa per ogni anima. Alcune devono soffrire come si soffre sulla terra quando si vive una vita dura, e devono aspettare per contemplare Dio. Un giorno di purgatorio rigoroso è più terribile di dieci anni di purgatorio leggero. La durata delle pene è molto varia. Un prete di Colonia restò in purgatorio dal 555 fino alla Ascensione del 1954; e, se non fosse stato liberato dalle sofferenze accettate da Maria Simma, avrebbe dovuto soffrire ancora a lungo ed in modo terribile.
Ci sono pure anime che devono soffrire terribilmente fino alla fine del giudizio universale. Altre hanno solo mezz’ora di sofferenza da sopportare, o meno ancora: non fanno che “attraversare il purgatorio in volo”, per così dire.
Il demonio può torturare le anime del purgatorio, soprattutto quelle che sono state la causa della dannazione di altre.
Le anime del purgatorio soffrono con una pazienza ammirevole e lodano la misericordia Divina, grazie alla quale sono scampati all’inferno. Esse sanno che hanno meritato di soffrire e deplorano le loro colpe. Supplicano Maria, Madre della Misericordia.
Maria Simma vide pure molte anime che aspettavano il soccorso della Madre di Dio.
Chiunque pensa durante la vita che il purgatorio sia poca cosa e ne approfitta per peccare deve espiarlo duramente.

COME POSSIAMO VENIRE IN AIUTO DELLE ANIME DEL PURGATORIO?
1) Soprattutto con il sacrifico della Messa, che nulla potrebbe supplire.

2) Con delle sofferenze espiatorie: ogni sofferenza fisica o morale, offerta per le anime.

3) il Rosario è, dopo il Santo Sacrificio della Messa, il mezzo più efficace per aiutare le anime del purgatorio. Porta loro un gran sollievo. Ogni giorno numerose anime sono liberate per mezzo del Rosario, altrimenti avrebbero dovuto soffrire lunghi anni ancora.

4) Anche la Via Crucis può portare loro grande sollievo.

5) Le indulgenze sono di un valore immenso, dicono le anime. Esse sono un’appropriazione della soddisfazione offerta da Gesù Cristo a Dio, Suo Padre. Chiunque, durante la vita terrena, guadagni molte indulgenze per i defunti, riceverà pure, più degli altri nell’ultima ora, la grazia di guadagnare interamente l’indulgenza plenaria accordata ad ogni cristiano in “articulo mortis”.E’una crudeltà non mettere a profitto questi tesori della Chiesa per le anime dei defunti. Vediamo! Se ci si trovasse davanti a una montagna piena di monete d’oro e si avesse la possibilità di prendesse a piacimento per soccorrere dei poveretti incapaci di prenderne, non sarebbe crudele rifiutar loro questo servizio? In parecchie località l’uso delle preghiere indulgenziate diminuisce di anno in anno, e così anche nelle nostre regioni. Bisognerebbe esortare maggiormente i fedeli a questa pratica di devozione.

6) Le elemosine e le buone opere, soprattutto i doni in favore delle Missioni, aiutano le anime del purgatorio.

7) L’ardere delle candele aiuta le anime: prima perché quest’attenzione d’amore dà loro un aiuto morale poi perché le candele sono benedette e rischiarano le tenebre in cui si trovano le anime.
Un bambino di undici anni di Kaiser chiese a Maria Simma di pregare per lui. Era in purgatorio per avere, il giorno dei morti, spento al cimitero le candele che bruciavano sulle tombe e per avere rubato la cera per divertimento. Le candele benedette hanno molto valore per le anime. Il giorno della Candelora Maria Simma dovette accendere due candele per un’anima mentre sopportava per essa delle sofferenze espiatorie.

8) Il gettare dell’acqua benedetta mitiga le pene dei defunti. Un giorno, passando, Maria Simma, gettò dell’acqua benedetta per le anime. Una voce le disse: “Ancora!”.
Tutti i mezzi non aiutano le anime nella stessa maniera. Se durante la sua vita qualcuno ha poca stima per la Messa, non ne approfitterà molto quando sarà in purgatorio. Se qualcuno ha mancato di cuore durante la sua vita riceve poco aiuto.

Coloro che peccarono diffamando gli altri devono espiare duramente il loro peccato. Ma chiunque abbia avuto buon cuore in vita riceve molto aiuto.
Un’anima che aveva tralasciato di assistere alla Messa poté domandare otto Messe per suo sollievo, poiché durante la sua vita mortale aveva fatto celebrare otto Messe per un’anima dei purgatorio.

MARIA E LE ANIME DEL PURGATORIO
Maria è, per le anime del purgatorio, la Madre della Misericordia. Quando il suo nome echeggia in purgatorio le anime provano una grande gioia. Un’anima disse che Maria alla sua morte aveva domandato a Gesù di liberare tutte le anime che si trovavano nel purgatorio il giorno dell’assunzione, e Gesù aveva esaudito la preghiera di Sua Madre. Il giorno dell’Assunzione queste anime avevano accompagnato Maria in cielo, poiché ella era stata incoronata come Madre di Misericordia e Madre della Grazia Divina. Al purgatorio Maria distribuisce le grazie secondo la Volontà Divina: Ella passa sovente in purgatorio. Ecco ciò che vide Maria Simma.

LE ANIME DEL PURGATORIO E I MORENTI
Durante la notte di Tutti i Santi un’anima le disse: “Oggi, giorno di Tutti i Santi, moriranno al Voralberg due persone che sono in gran pericolo di dannazione. Queste non possono essere salvate se non si prega con insistenza per loro”.
Maria Simma pregò: fu aiutata da altre persone. La notte seguente un’anima venne a dirle che le due anime erano scampate dall’inferno ed erano arrivate nel purgatorio. Uno dei due malati si era tuttavia fatto amministrare i Santi Sacramenti, l’altro li aveva rifiutati.
Secondo ciò che dicono le anime del purgatorio, molti andrebbero all’inferno perché si prega troppo poco per loro. Si potrebbero salvare molte anime dall’inferno se mattino e sera si recitasse questa preghiera indulgenziata con tre Ave Maria per coloro che muoiono il giorno stesso: “O Misericordiosissimo Gesù, che bruciate di un sì ardente amore per le anime, Vi scongiuro, per l’agonia dei Vostro Santissimo cuore e per i dolori della Vostra Madre Immacolata, di purificare con il Vostro Sangue tutti i peccatori della terra che sono in agonia e che devono morire oggi stesso. Cuore agonizzante di Gesù, abbiate pietà dei morenti”.
Maria Simma vide un giorno numerose anime sulla bilancia fra l’inferno ed il purgatorio.

ISTRUZIONI
Le anime del purgatorio si preoccupano molto di noi e del regno di Dio. Ne abbiamo la prova da certi avvertimenti che esse diedero a Maria Simma. Quelli che seguono sono stati presi dalle sue note: “Non bisogna lamentarsi dei tempi che attraversiamo.E’necessario dire ai genitori che essi ne sono i principali responsabili. 1 genitori non possono rendere un peggiore servizio ai foro figli che assecondano tutti i loro desideri, dando loro tutto ciò che vogliono, semplicemente perché siano contenti e non gridino. L’orgoglio può così prendere radice nel cuore di un bambino.
Più tardi, quando il bambino comincia ad andare a scuola, non sa né recitare un Pater, né fare un segno di Croce. Di Dio, alle volte, non sa assolutamente nulla. 1 genitori si discolpano dicendo che questo è il dovere del catechista e dei maestri di religione.
Là dove l’insegnamento religioso non comincia dalla più tenera età la religione non tiene, più tardi.

Insegnate ai bambini la rinuncia! Perché oggi c’è questa indifferenza religiosa? Questa decadenza morale? Perché i bambini non hanno imparato a rinunciare! Essi diventano più tardi dei malcontenti e degli uomini senza discrezione che prendono parte a tutto e vogliono aver tutto a profusione. Ciò provoca tante deviazioni sessuali, le pratiche e l’assassinio anticoncezionali. Tutti questi fatti gridano vendetta al cielo!
Chi non ha imparato da bambino a rinunciare diventa egoista, senza amore, tirannico. Per questo motivo oggidì c’è tanto odio e mancanza di carità. Vogliamo vedere dei tempi migliori? S’incominci dall’educazione dei bambini.
Si pecca in maniera spaventosa contro l’amore del prossimo, soprattutto con la maldicenza, l’inganno e la calunnia. Da dove comincia? Nel pensiero. Bisogna imparare queste cose fin dall’infanzia e cercare di scacciare immediatamente i pensieri contrari alla carità. Si combattono subito tutti i pensieri contro la carità; e non si arriverà a giudicare gli altri senza carità.
Per ogni cattolico l’apostolato è un dovere. Alcuni l’esercitano con la professione e altri con il buon esempio. Ci si lamenta che molti sono corrotti dai discorsi contro la morale o contro la Religione. Perché dunque gli altri tacciono? 1 buoni devono pur difendere le loro convinzioni e dichiararsi cristiani. Nel corso della storia della Chiesa la salute delle anime e della civiltà cristiana non sono forse state per i laici un dovere più urgente e più imperioso che ai giorni nostri? Ogni cristiano dovrebbe rimettersi a ricercare il regno di Dio ed a cercare di farlo progredire, altrimenti gli uomini non saranno più in grado di riconoscere il governo della Provvidenza.
La preoccupazione dell’anima non deve essere soffocata da quella esagerata del corpo.
Il 22 giugno 1955, durante la notte, sentii distintamente: “Dio esige un’espiazione!” Ed è con i sacrifici volontari, accettati con la preghiera, che si può espiare maggiormente. Ma se questi sacrifici non si accettano di buona voglia, Dio li esigerà con la forza. Perché è necessaria un’espiazione.

PERCHE DIO LO PERMETTE?
Molta gente si domanda: “È possibile che Dio permetta ai morti di apparire ai vivi?”.
Ammettendo che tutto sia possibile alla Sua Bontà, perché Dio permette delle cose cosi straordinarie? Non è certamente per soddisfare la nostra curiosità: se per la Misericordia di Dio si producono dei fatti fuori dell’ordinario, essi sono tuttavia conformi al piano Divino della salvezza. Questo è il punto di vista nel quale ci si deve mettere per farsi un giudizio e per avere un vantaggio spirituale. Questi fatti sono di grande consolazione per i defunti, perché permettono loro di essere liberati dalle sofferenze, e spronano i vivi a pregare maggiormente per le anime dei purgatorio ed a distaccarsi da tutto ciò che è terreno.
Il grande pericolo di oggi è che le cose vanno materialmente troppo bene. Noi dobbiamo vegliare e preoccuparci maggiormente della vita eterna, poiché essa dura sempre. Non attacchiamo il nostro cuore a ciò che è temporale: di tutto ciò che passa noi non potremo mai portar via nulla. Proprietà, affari, belle case, tutto ciò passa e più presto di quello che pensiamo: noi potremo portar via solo le nostre buone opere. E’ evidente che abbiamo bisogno dei beni terreni per vivere, ma si tratta di non attaccarvi il nostro cuore: ecco il problema. Questo è il senso e lo scopo delle apparizioni delle anime dei purgatorio, come di tutte le altre rivelazioni private. E’: il solo motivo per cui Dio permette tali contatti soprannaturali: il buon Dio Misericordioso si degni di darci la Sua benedizione e la sua Grazia per poterne trarre profitto.
Un’anima a cui Dio vuoi dare una grazia particolare possiede già dalla nascita questa grazia, ma non è raro che essa sia accordata più tardi. Le vie dei Signore sono ammirevoli, insondabili. Un gran peccatore può diventare un gran Santo, come lo prova S. Agostino. Saulo è diventato San Paolo, e tutto ad un tratto.

MESSAGGIO 2 NOVEMBRE 2009 (MIRJANA)

“Cari figli! Anche oggi sono in mezzo a voi per mostrarvi la strada che vi aiuterà a conoscere l’amore di Dio, l’amore di Dio che ha permesso che Lo chiamiate e lo sentiate Padre. Chiedo a voi di guardare sinceramente nei vostri cuori e vedere quanto voi Lo amate. Lui è l’ultimo ad essere amato? Circondati dai beni, quante volte Lo avete tradito, rinnegato, dimenticato. Figli miei, non ingannatevi con i beni terreni. Pensate all’anima, perché essa è più importante del corpo, purificatela. Invocate il Padre, Lui vi aspetta, tornate a Lui. Io sono con voi perché Lui nella sua grazia mi manda. Vi ringrazio”.