Messaggio del 25 aprile 2016…Medjugorje

“Cari figli! Il Mio Cuore Immacolato sanguina guardandovi nel peccato e nelle abitudini peccaminose. Vi invito: ritornate a Dio ed alla preghiera affinché siate felici sulla terra. Dio vi invita tramite me perché i vostri cuori siano speranza e gioia per tutti coloro che sono lontani. Il mio invito sia per voi balsamo per l’anima e il cuore perché glorifichiate Dio Creatore che vi ama e vi invita all’ eternità. Figlioli, la vita è breve, approfittate di questo tempo per fare il bene. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”

Vittorio Gabassi “La mia canzone per Medjugorje”…

TESTIMONIANZE DI FEDE – Vittorio Gabassi  è un cantautore di musica cristiana. Fra le tante canzoni, ha scritto un bellissimo brano su Medjugorje, che descrive in maniera dettagliata e veritiera, la bellezza di Medjugorje. Il brano s’intitola “La canzone di Medjugorje”.Ecco come è nata la canzone e la conversione del cuore…

…Sono stato chiamato ad andare a Medjugorje, penso come tutti quelli che vanno lì. Quando sono stato chiamato da Maria, avevo 60 anni.
La chiamata è stata veramente magnifica.
Avevo detto ad un mio amico di prenderci una pausa dall’insegnamento, e andare a sciare un giorno. Il mio amico accettò e portò con se un altro amico. Siamo andati a Campofelice, un posto che si trova vicino L’Aquila.
Era di settimana, quindi a sciare c’erano poche persone. Mi sono trovato con questo amico del mio amico, e abbiamo avuto modo di conoscerci. Gli dissi che era bello stare a sciare mentre tutti gli altri sono a lavoro, sembrava di essere in paradiso dalla tranquillità che c’era.
Lui mi disse che fra 10 giorni andava in un posto più bello di questo.
A quel punto gli dissi che se c’era posto volevo andare con lui, così restammo che doveva informarsi se era rimasto qualche posto libero.
Dopo 5 giorni mi chiamò e mi disse che si erano liberati 2 posti. Io accettai (ancora non sapevo di andare a Medjugorje).
Così mi ritrovo su un autobus. Una signora mi diede un rosario e un librettino delle preghiere. Da lì capii che era un pellegrinaggio.
Io odiavo i pellegrinaggi.
Non mi andava di stare con altra gente, ero un po’ snob, e perciò volevo scendere.
Poi invece, sono rimasto e mi sono fatto trasportare in silenzio, da questo autobus ed ho vissuto tutto in disparte, aspettando che succedesse qualcosa.
Qualcosa effettivamente è successo.
Quello che ho scritto nella canzone di Medjugorje, sono delle cose che tutti si ci ritrovano. C’è una luce diversa a Medjugorje.Quando mi sono imbattuto con la preghiera, all’inizio avevo paura, perché era da tanti anni che non andavo in chiesa e non pregavo.
Cercavo dappertutto, qualche cosa che mi riempisse e non la trovavo. Invece l’avevo proprio sotto gli occhi.
Medjugorje per me, è stato scoprire la fede.
La chiamata di Maria è stata fortissima e bellissima, perché oggi con tutti i giovani, nei concerti che facciamo, è cambiato tutto.

 

Padre Livio commenta il messaggio del 2 aprile…Medjugorje

Cari amici,

Nel messaggio a Mirjana la Regina della Pace ci apre il suo cuore di Madre di Misericordia che lenisce i dolori, che non ci lascia soli e che ricolma i nostri cuori di amore e di speranza. Ci invita a confidare in suo Figlio Gesù e ad avere fiducia nel suo amore misericordioso, specialmente in questo tempo in cui attorno a noi vediamo sempre più tenebra. “Essa va squarciata con la preghiera e l’amore”.
Attraverso la preghiera Gesù e Maria si fanno presenti, ci prendono per mano e ci accompagnano nel difficile cammino della vita.

Vostro Padre Livio

Seguimi…

 

La terza volta che Gesù si manifesta ai suoi, dopo la risurrezione, è densa di avvenimenti e di insegnamenti.
Egli si ferma sulla riva del lago a cuocere il pesce per loro, e a presentarsi ancora come uno che serve, perché il Risorto è tutto Amore, Spirito vivificante. Ed è sull’amore che interroga Pietro. Non è un esame, ma solo una triplice affettuosa richiesta, all’
uomo che per tre volte l’aveva rinnegato e che ciò nonostante doveva essere la prima pietra della sua Chiesa.
Di fronte alla debolezza di Pietro, soggetto ad alti e bassi, come un po’ tutti noi poveri mortali, si erge maestosa e commovente la fedeltà adamantina di Gesù all’uomo che aveva scelto.
Ma a tutti noi quel dialogo umano fra Gesù e Pietro dice anche qualcosa di estremamente consolante. Ci dice cioè che, se erriamo, Gesù, una volta ravveduti, non ricorda il nostro sbaglio e vede in noi solo quello splendido disegno per il quale Dio ci ha creato. Questa è la misericordia di Dio! Pietro, forgiato dalle umiliazioni della tristissima prova fallita, si abbandona totalmente a Gesù. Come lui, anche noi esaminiamo il nostro cuore, per potergli dire e ripetere spesso: “Signore, tu sai tutto, tu sai che ti amo” (Gv 21,16)

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.
Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».

Parola del Signore.

Papa Francesco incontra la piccola Lizzy Myers…

Oggi Papa Francesco al termine dell’Udienza Generale, ha salutato la piccola Lizzy Myers ,una meravigliosa bambina di sei anni dell’Ohio, che purtroppo è destinata a diventare cieca e sorda a causa di una rara malattia genetica. Il Santo Padre l’ha avvicinata, ha posato la mano sui suoi occhi e ha scambiato qualche parola con lei e con i suoi familiari. La piccola aveva il desiderio di vedere Roma e incontrare il Papa …Emozionante è stato vedere il loro incontro,grande è la fede che traspare dai genitori e dalle persone che l’hanno aiutata ad incontrare il Santo Padre…nelle nostre preghiera si unisca un’intenzione per la piccola Lizzy…Dio è un Padre Grande e Misericordioso…e ascolterà i nostri cuori uniti per il suo Amore …la fede può tutto!!!Abbiamo fede sempre in lui…

La collina delle apparizioni…la collina della pace del cuore…ti sta chiamando…

Maria,madre per ognuno di noi,ci chiama in ogni momento della nostra vita ,in ogni modo,in ogni situazione,in ogni luogo…ci chiama tramite un amico,un parente,uno sconosciuto…o anche semplicemente con una foto …e sembra volerci dire…”Vieni da me…ti sto aspettando a braccia aperte per farti sentire l’amore di Dio,che ancora non conosci…Vieni da me figlio mio”…

Messaggio del 2 Aprile 2016…Medjugorje

Cari figli, non abbiate cuori duri, chiusi e pieni di paura. Permettete al mio cuore materno di illuminarli e di colmarli di amore e di speranza, affinchè io, come madre, alleggerisca i vostri dolori perchè io li conosco, io li ho sperimentati. Il dolore innalza, è la preghiera più grande. Mio Figlio in modo particolare ama coloro che soffrono. Ha mandato me per alleggerire i vostri dolori e per portarvi la speranza. Abbiate fiducia in Lui. So che vi è difficile, perchè intorno a voi vedete solo buio, sempre più buio. Figli miei bisogna sconfiggerlo con la preghiera e con l’amore. Coloro che amano e pregano non hanno paura, hanno la speranza e l’amore misericordioso, vedono la luce, vedono mio Figlio. Come miei apostoli vi invito a provare ad essere esempio di amore misericordioso e della speranza. Pregate sempre, nuovamente, per avere sempre più amore, perchè l’amore misericordioso porta la luce che sconfigge ogni buio, ogni tenebra, porta mio Figlio. Non abbiate paura, non siete soli, io sono con voi. Vi prego di pregare per i vostri pastori affinchè in ogni momento abbiano amore, affinchè con l’amore facciano le opere per mio Figlio, per mezzo di Lui e in ricordo di Lui. Vi ringrazio“.