Partiamo in pellegrinaggio per Medjugorje?Dal 29 agosto al 4 settembre 2016…

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Medjugorje ti sta aspettando…
Partiamo il 29 agosto 2016  dall’uscita dell’autostrada di C/mare di Stabia (Na)pulmann+nave(imbarco ad Ancona) arrivo a  Medjugorje in occasione dell’apparizione straordinaria del 2 settembre ..si ritorna il 4 settembre ,con fermata intermedia alla Madonna di Loreto (il prezzo è di 410 euro con la cabina sulla nave-senza cabina 340 euro).
….per informazioni contattami 335 6231791 Maria Del Gaudio

“Che cosa desideri, Madre di Dio?”. La risposta fu :“Desidero che ogni giorno recitiate il Rosario”.

Il 27 giugno 1877 la Santa Vergine apparve per la prima volta, sopra una pianta accanto alla chiesa parrocchiale, a Justyna Szafryńska e Barbara Samulowska, rispettivamente di 13 e 12 anni.

Madonna di Gietrzwald

La Madonna, parlando in polacco – lingua allora severamente vietata, in quanto gli abitanti della zona erano oggetto di una massiccia opera di germanizzazione voluta dal Kulturkampf (Lotta per la civiltà), che oltre al polacco voleva sradicare la religione cattolica – si presentò come l’Immacolata Concezione, chiese che si recitasse il Santo Rosario e annunciò la fine della persecuzione religiosa cui gli occupanti prussiani assoggettavano i polacchi.

L’8 Settembre la Madonna benedisse l’acqua di una fonte che si trovava presso l’acero delle apparizioni, assicurando che avrebbe operato guarigioni miracolose. Anche altre persone videro Maria di Nazareth, tra cui Elisabetta Wieczorek (23 anni) ed Elisabetta Bilitewska (45 anni). In totale ci furono 160 apparizioni.

Le autorità del luogo cercarono invano di impedire i pellegrinaggi, che sempre più numerosi si stavano verificando, comminando pesanti multe ed incarcerando il parroco. Il Vescovo permise il culto ed istituì una commissione d’indagine che però non emise alcun giudizio. Nel 1970 venne eretta una chiesa. Le apparizioni sono state riconosciute canonicamente l’11 Settembre 1977 dall’allora Cardinale Karol Wojtyla.

Entrambe le veggenti si fecero religiose e Barbara (deceduta nel 1950) andò missionaria in Guatemala.

di Italo Zedde, C.M.

Verso la fine del secolo XIX, ebbero luogo delle apparizioni della Madonna in un piccolo villaggio a nord della Polonia. Esse durarono dal 27 giugno al 16 settembre 1877. Le due veggenti furono Barbara Samulowska e Justyna Szafryńska, che entrarono in seguito nelle Figlie della Carità.
Il 2 febbraio 2005, l’arcivescovo Edmondo Michele Piszcz, nella Basilica della Beata Vergine di Gietrzwald, costituiva il tribunale diocesano per la beatificazione di Suor Barbara Samulowska, la quale davanti a quella basilica, poco più di un secolo prima, con la sua amica Giustina, ricevette le apparizioni della Madonna.

Gietrzwald si trova in una zona della Polonia molto ricca di storia e di bellezze naturali, nella regione (voivodato) della Warmia-Masuria. Il nostro interesse tuttavia è soprattutto per la regione e la diocesi di Warmia. Al tempo delle apparizioni, la regione era sotto il dominio prussiano, particolarmente duro e severo perché polacchi e perché cattolici. Nel 1873, pochi anni prima delle apparizioni, la lingua polacca fu proibita in tutte le scuole di Warmia, e sotto la Kulturkampf, vennero soppresse tutte congregazioni religiose, eccetto quelle che si occupavano dei malati, come quelle delle Figlie della Carità. In questo difficile momento, i fedeli di Gietrzwald, si raccolsero strettamente attorno a un antico quadro della chiesa raffigurante la Madre di Dio con il Bambino Gesù.

Fu proprio in tali circostanze che la Madonna si affacciò a Gietrzwald nel 1877. Il parroco del paese, Agostino Weichsel (1830-1909), di famiglia tedesca, fu convinto dell’autenticità delle apparizioni fin dall’inizio, fondato su buone ragioni… Anche le autorità ecclesiastiche non tardarono ad accettare la veridicità delle apparizioni. Le due veggenti nacquero ambedue a Woryty, a pochi chilometri da Gietrzwald, alla cui parrocchia si faceva riferimento per ogni avvenimento importante. Giustina nacque nel 1864, Barbara nel 1865.

Fu proprio dopo l’esame di catechismo per la prima comunione che Giustina vide la Madonna il 27 giugno 1877, sopra un albero antistante la chiesa parrocchiale, vicino ad una fontana. La ragazza vide sull’albero prima uno splendore straordinario, e poi la Madonna vestita di bianco. Dal 30 giugno anche Barbara vide la Madonna insieme con Giustina. Le apparizioni continuarono quotidianamente fino al 16 settembre 1877, per poco meno di tre mesi. La popolazione cattolica della regione fu profondamente commossa e percepì tali apparizioni come un dono della Madre di Dio al suo popolo, per la perseveranza nella fede così duramente perseguitata. Le ragazze fin dall’inizio non ebbero dubbi che si trattasse della Madonna, e presentavano richieste e domande a nome di tutti. Giustina domandò alla prima apparizione: “Che cosa desideri, Madre di Dio?”. La risposta fu:

“Desidero che ogni giorno recitiate il Rosario”.

Barbara Samulowska, una volta fatta partecipe dell’apparizione, domandò: “Chi sei?”; Ottenne una straordinaria risposta: “Sono la Santissima Vergine Maria, concepita Immacolata”.
Il primo agosto Barbara domandò: “Le parrocchie che ne sono prive otterranno presto dei sacerdoti?”, e ottenne questa risposta: “Se le persone pregheranno con fervore, allora la Chiesa non sarà perseguitata, anzi le parrocchie che ne sono prive riceveranno sacerdoti”. L’11 agosto la Barbara domandò: “La Chiesa in Polonia riacquisterà la libertà?”; Maria semplicemente rispose: “Sì”.
I fedeli affidavano alle ragazze molte richieste per la Vergine. La risposta era quasi sempre: “Recitate il rosario”. Barbara Samulowska, il primo settembre, domandò alla Vergine che cosa desiderava dal parroco di Gietrzwald. Sentì la seguente risposta: “Cerchi sempre di invocarmi, sono sempre stata per lui una protezione e lo sarò fino alla fine”. Particolarmente toccanti furono le parole dette alle ragazze l’8 settembre, giorno della Natività di Maria: “Non rattristatevi, perché Io sarò sempre con voi”. Il 16 settembre con enorme presenza di fedeli, la Vergine si manifestò per l’ultima volta, benedisse la fonte che si trovava nel prato, e affidò le ultime parole: “Recitate il Rosario”.

La commissione istituita dal vescovo di Warmia, già il primo settembre affermava: “Siamo giunti alla conclusione che le apparizioni di Gietrzwald, devono avere un fondamento vero e reale”. Ne elenca quindi le ragioni.

Le apparizioni ebbero subito un insolita risonanza in tutta la Polonia, in Europa e oltre. Il giorno 8 settembre 1877, festa patronale della parrocchia, si radunarono a Gietrzwald 50.000 pellegrini da tutta la Polonia. Negli anni seguenti il numero aumentò. Nel 1879 arrivarono a 70.000, provenienti anche dalla Lituania e dalla Russia. Cifre enormi per l’epoca e per il luogo, scomodo da raggiungere. Nel 1977, centenario delle apparizioni, si tenne a Gietrzwald e Olsztyn in contemporanea un Congresso Mariologico, in cui fu molto considerato il tema delle apparizioni. Al congresso parteciparono il Card. S. Wyszynski e il Card. Karol Wojtyla. La loro presenza e la loro parola contribuì a sottolineare maggiormente la realtà e il significato delle apparizioni stesse. Tanto più che Giovanni Paolo II lo ricordò, quando vi ritornò da Papa nel suo 4° viaggio in Polonia. Tenne infatti a Olsztyn, il 6 giugno 1991, una omelia post Missam piena di ricordi storici e religiosi sulla “santa” Warmia. Ricordò in particolare i luoghi di devozione alla Vergine, nominando in primo luogo Gietrzwald. L’11 settembre 1977 il vescovo di Warmia Giuseppe Drzazga ratificava il culto delle apparizioni della Madre di Dio a Gietrzwald con un decreto la cui conclusione suona: “Confermiamo il culto delle apparizioni della Madre di Dio a Gietrzwald come non contrario alla fede e alla morale cristiana, fondati su fatti degni di fede, che non permettono di escludere il loro carattere soprannaturale e divino”.

Su disposizione del vescovo Filippo Krementz le ragazze furono subito interrogate dai delegati di una commissione vescovile. Per farle sfuggire alla curiosità della gente, che già si faceva intensa, e per evitare che le ragazze si mettessero d’accordo su che cosa dire, furono fatte accogliere ognuna da una famiglia diversa, in due paesi diversi. Il 24 agosto Barbara fu interrogata dalla commissione vescovile. La commissione rimase colpita da tutto il suo atteggiamento sincero, semplice, umile e schietto. Particolari risposte attrassero l’attenzione della commissione, perché indicavano una conoscenza superiore alla educazione delle ragazze. Le suore dovettero trasferire le ragazze a Chelmno per ordine delle autorità prussiane. Furono inviate poi a Pelplin, in un istituto femminile in cui esse potevano continuare la scuola elementare. Le due ragazze in seguito decisero di diventare Figlie della Carità e furono inviate a fare il seminario interno nella Casa Madre di Parigi, dove giunsero il 19 gennaio 1884. La direttrice del seminario lasciò una nota scritta su Barbara Samulowska molto elogiativa della sua vita spirituale e del comportamento. Suor Barbara (che prese il nome di suor Stanislava) viveva e pregava in quegli ambienti dove Santa Caterina Labouré aveva ricevuto le apparizioni della Medaglia Miracolosa. Dopo l’emissione dei primi voti, il 2 febbraio 1889, Suor Stanislava rimase undici anni a Parigi e infine fu mandata, anche su suo espresso desiderio, nella missione del Guatemala.

In Guatemala, a causa di precedenti leggi contro la Chiesa e gli ordini religiosi, potevano operare soltanto le Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli. Poco tempo dopo il suo arrivo in Guatemala, Suor Stanislava fu nominata direttrice del seminario, e si dedicò con tutto l’impegno alla formazione spirituale delle giovani seminariste. A causa però delle sue fragili condizioni di salute fu inviata ad Antigua, come superiora dell’ospedale della città. Qui diede prova della sua straordinaria dedizione per i poveri. Di lì a poco fu inviata all’ospedale di Quezaltenango. Il personale dell’ospedale di Antigua, per paura di perderla, pensando di fare una cosa buona, scrissero una relazione al nuovo ospedale, accusando la suora di malversazione nell’amministrazione. Arrivando alla sua nuova destinazione la suora fu accolta con molta diffidenza e sospetto per parecchio tempo. La sua pazienza e umiltà convinsero alla fine il personale della sua innocenza. In seguito fu destinata come superiora all’ospedale centrale di Città di Guatemala. Vi giunse poco prima del tremendo terremoto della notte di Natale del 1917, in cui la città rimase devastata. Nel 1919 suor Stanislava fu nominata anche Assistente, cioè vicevisitatrice, con l’incarico di formare le giovani suore. Nel 1923 fece un secondo viaggio a Parigi e da qui fu inviata a Chelmno per accompagnarvi una suora malata. Tornava in patria dopo quasi 40 anni. Ma la paura della reazione delle autorità prussiane, che non cessavano di cercare pretesti contro la popolazione cattolica, le impedì di rivisitare il suo paese e il luogo delle apparizioni. Ma forse la ricerca futura potrà accertare se, dietro questa verosimile giustificazione, non si nascondesse il desiderio di evitare la piccola gloria di essere riconosciuta e applaudita. Se fosse così, ricalcava i passi di Suor Labouré che mantenne il più stretto silenzio sul suo segreto. Tornata in Guatemala, continuò il suo lavoro di sempre.
Gli episodi sul segreto così strettamente tenuto sono numerosi. Una suora, per consolare una postulante che faceva fatica a separarsi dai genitori, le disse: “Coraggio, señorita, non pianga, sarà molto felice quando incontrerà la nostra assistente, che tutti ritengono una santa, perché quando era ragazza in Polonia ebbe il privilegio di vedere la Madonna”. La postulante racconta anche che incontrandosi poco dopo con suor Stanislava, colpita e attratta dalla sua semplicità, le domandò: “E’ vero che lei quando era ragazza ha visto la Santissima Vergine?”. La risposta fu altrettanto semplice: “Oh, ma come è curiosa, lei, signorina!”.

Guatemala. Ivi, dopo una vita di intensa e splendida testimonianza di santità e di carità, si spense nel Signore il 6 dicembre 1950, a 85 anni di età, 66 di vocazione e 54 di missione in Guatemala, spesi soprattutto fra i malati e i poveri. La base del catafalco fu coperta con i colori dell’Immacolata bianco-celeste

Messaggio del 25 giugno 2016…Medjugorje

“Cari figli! Ringraziate Dio con me per il dono che Io sono con voi. Pregate, figlioli, e vivete i comandamenti di Dio perché siate felici sulla terra. Oggi, in questo giorno di grazia desidero darvi la mia benedizione materna di pace e del mio amore. Intercedo per voi presso mio Figlio e vi invito a perseverare nella preghiera perché con voi possa realizzare i miei piani. Grazie per aver risposto alla mia chiamata. 

Santa Teresa di Lisieux e la novena delle rose…

Il 3 dicembre 1925, il gesuita Padre Putigan cominciò una novena chiedendo una grazia importante. Desiderava ricevere una rosa in dono quale garanzia di aver ottenuto la grazia. Non fece parola con nessuno della novena che stava facendo. Al terzo giorno, ricevette la rosa richiesta ed attenne la grazia.

Cominciò un’altra novena. Ricevette un’altra rosa e un’altra grazia. Allora prese la decisione di diffondere la novena “miracolosa” detta delle rose.

Oggi in tutto il mondo si pratica questa novena. Si puà incominciare in qualsiasi giorno del mese. Di solito, devoti ed amici di Teresa la fanno dal 9 al 17 di ogni mese.

NOVENA DELLE ROSE
In onore di santa Teresa di Gesù Bambino
Dottore della Chiesa

Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, io Vi ringrazio per tutti i favori e le grazie di cui avete arricchito l’anima della Vostra serva Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo, Dottore della chiesa, durante i suoi ventiquattro anni trascorsi su questa terra. Per i suoi meriti concedetemi la grazia che ardentemente desidero (qui si formula la grazia che si vuol ricevere), se è conforme alla Vostra santa volontà e per il bene della mia anima.
Aiuta la mia fede e la mia speranza, o Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo. Realizza ancora una volta la tua promessa di passare il tuo cielo “a fare del bene sulla terra”, permettendo che io riceva una rosa come segno della grazia che desidero ottenere.

Si recitano 24 Gloria,
in ringraziamento a Dio per i doni concessi a Teresa nei ventiquattro anni della sua vita terrena.

Ad ogni Gloria segue l’invocazione:

Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo, prega per noi.

Santa Teresa di Gesù Bambino, che durante la tua esistenza terrena hai amato Dio  sopra ogni cosa e ti sei offerta vittima al Suo amore misericordioso, aiutami a rendere preziosi tutti gli istanti della mia vita, trasformandoli in atti di vero amore.

Concedimi di seguire la tua piccola via, di vivere cioè nello spirito di evangelica semplicità e umiltà, in un totale abbandono ai voleri del Signore.

Insegnami ad accettare ogni sofferenza come dono prezioso fatto a chi più ama.

Possa anch’io chiudere la mia vita terrena ripetendo le tue ultime parole: Dio mio, ti amo.

Fiducia sei per noi…

Venerdì 24 giugno 2016 saranno 35 anni di apparizioni…Medjugorje


Siamo nella novena che ci prepara al 35° anniversario delle apparizioni della Madonna a Medjugorje. Ecco cosa è accaduto quel 24 Giugno del 1981, festa della natività di S. Giovanni Battista.     

24 GIUGNO 1981 – IL PRIMO INCONTRO CON LA GOSPA

Non c’è pellegrino che non abbia percorso a piedi la strada stretta ed affollata che attraversa Bijakovici e si allunga, oltre l’abitato, costeggiando la montagna. I punti attuali di riferimento sono molteplici. Prima si incontra la casa natale di Vicka, con la scalinata esterna dalla quale la veggente ancora oggi parla ai pellegrini. Qualche metro più avanti un sentiero si inerpica fino al luogo delle prime apparizioni. Procedendo oltre si incontra la casa natale di Marija, quindi, verso la fine dell’abitato, si può salire, per due sentieri diversi, alla croce blu, alla portata anche dei pellegrini più anziani. Qui la Madonna appare tuttora, sia per gli incontri con il gruppo di preghiera di Ivan, sia, ogni due del mese, per pregare per i non credenti con la veggente Mirjana. Sono migliaia le persone che accorrono in occasione di queste apparizioni. Una volta il paesaggio appariva molto diverso. Al termine dell’abitato la strada, allora polverosa, procedeva silenziosa e deserta. Da una parte il monte, pietroso e cosparso di cespugli spinosi, dall’altra una fitta vegetazione, difficilmente accessibile, dove in diverse occasioni, in quell’estate del 1981, i sei ragazzi si erano nascosti per poter incontrare la Madonna al riparo della polizia.  Il 24 Giugno del 1981, festa della natività di S. Giovanni Battista, era una giornata estiva afosa. Le scuole erano terminate e i sei ragazzi si trovavano tutti a Bijakovici, compresa Mirjana, che allora viveva con la sua famiglia a Sarajevo, ma trascorreva l’estate presso la nonna. Mentre i mortali, qui sulla terra, organizzavano la loro giornata, il Cielo stava per mettere mano a un piano di inconcepibile audacia, progettato fin dall’eternità. Tutto ciò che sulla terra poteva apparire casuale, era stato accuratamente preparato lassù, dove la sapienza dell’Onnipotente può tutto ciò che vuole.

Mi sono sempre chiesto se  la scelta del 24 Giugno fosse casuale, dal momento che la Madonna ha indicato nel 25 Giugno il giorno dell’anniversario delle apparizioni. Ho notato che Dio parla anche attraverso i tempi che sceglie per le sue manifestazioni, donandoli a noi come segni da interpretare. Il 24 Giugno è un giorno particolare, dominato dalla figura di S. Giovanni Battista, il precursore del Messia e il profeta che chiama alla conversione. La scelta di questa data preannuncia il messaggio fondamentale che la Regina della pace dà a Medjugorje, quello della conversione. Di più, come il Battista prepara la venuta del Signore, allo stesso modo la Madonna prepara la venuta di Cristo in un mondo che, come ha più volte ammonito il Beato Giovanni Paolo II, tenta di espellerlo. Vicka racconta che, nelle prime settimane delle apparizioni, il canto che, più di tutti gli altri, la Madonna intonava e cantava, anche diverse volte durante un’apparizione, era “Vieni, vieni, Signore”. La scelta della festa del precursore conteneva già una prospettiva di speranza, resa possibile dal ritorno degli uomini a Dio. 

Per le tre ragazze, Ivanka Mirjana e Vicka, si trattava di una ordinaria giornata estiva  che avevano pensato di allietare con una passeggiata nel primo pomeriggio, lungo la strada che si snoda oltre l’abitato. Vicka però aveva le ripetizioni di matematica a Mostar e si era accordata con le due amiche che le avrebbe raggiunte più tardi.
Nel tardo pomeriggio del quel fatale mercoledì estivo Ivanka e Mirjana si incamminano in attesa che Vicka le raggiunga. Loro non lo sanno, ma sta per scoccare il momento “fatale”, che dà inizio al più grande intervento divino nella storia del mondo contemporaneo. La prima a vedere la Madonna è stata Ivanka. E’ una scelta casuale? Niente affatto. Ivanka aveva quindici anni e aveva perso la madre due mesi prima. La ferita era ancora sanguinante e non deve meravigliare se la Madre celeste si sia fatta riconoscere per prima da lei. Percorsi circa duecento metri oltre l’attuale croce blu, Ivanka vede improvvisamente la Madonna, appena un po’ più in alto, al di sopra dei cespugli di cui e ricoperto il monte. “Ecco la Madonna!” dice a Mirjana che risponde: “ Ma va! Vuoi che la Madonna appaia proprio a noi?”

Le due ragazze tornano indietro per cercare Vicka ma incrociano Milka, la sorella minore di Marija, che chiede loro di aiutarla a far uscire le pecore dal recinto. E’ incredibile quante volte le pecore siano presenti nell’intero arco della storia della salvezza. Mentre le tre ragazze si apprestano a tornare in paese, ecco che Ivanka vede di nuovo la Madonna nel posto di prima. Lo dice alle altre due che volgono gli occhi nella direzione in cui guarda Ivanka e anch’esse vedono la Madonna. A questo punto arriva Vicka, che si era incamminata per raggiungere le amiche, e vede le tre ragazze che fissano qualcosa con intensità e sembrano impaurite. Fanno segno a Vicka di avvicinarsi  e quando Vicka le raggiunge, le dicono insieme: “Vicka, ecco la Madonna!”. Vicka pensa che le amiche avessero visto un serpente, allora numerosi fra le pietre del monte, e che volessero prendersi burla di lei. Si toglie le ciabatte e fugge come una matta verso casa, scoppiando in lacrime. Non si dava ragione del fatto che le amiche osassero scherzare con la Madonna. Mentre piange, passano due ragazzi, Ivan, l’attuale veggente, e un altro Ivan, che portavano un po’ di mele in un sacchetto di plastica. Vicka li convince a seguirla fino alle tre ragazze che dicevano di vedere la Madonna. Giunti sul posto, viene loro indicato dove si trova la Madonna e anche loro la vedono. Ivan, il veggente, è scappato subito, scavalcando il recinto  e buttando via anche le mele. La prima volta che ho incontrato Ivan, gli ho chiesto. “Dove sono le mele?”. Lui si è ricordato e ha sorriso. Vicka è rimasta a guardare per alcuni minuti, poi è corsa a casa, impaurita e felice. Subito dopo anche Ivanka e Mirjana sono tornate alle loro case. La piccola scintilla, che sarebbe divenuta un grande incendio era scoccata.

Noi potremmo dare per scontato il fatto di riconoscere la Madonna in quella giovane meravigliosa, con il bambino in braccio, che continuamente copriva e scopriva, e che faceva segno di avvicinarsi a Lei. In realtà la storia della apparizioni mariane ci conferma che spesso i veggenti non hanno affatto riconosciuto la Madonna, finché Lei non si è degnata di rivelarsi come tale.  Così è avvenuto a Lourdes, a La Salette e a Fatima, per ricordarne alcune fra le più note. Ritengo che Ivanka abbia avuto una grazia speciale nel riconoscere immediatamente la Santa Vergine. La Madre di Dio tuttavia non avrebbe atteso molto per rivelare la sua sublime identità. Possiamo dire che Ivanka, per disposizione celeste,  è stata la protagonista di quella prima giornata indimenticabile. Tuttavia fa riflettere il fatto che le prime due ragazze che hanno visto la Madonna, Ivanka e Mirjana, sono anche quelle che hanno cessato per prime di avere le apparizioni quotidiane e che hanno ricevuto dalle mani della Gospa la misteriosa pergamena, dove sono scritti i dieci segreti. Quel giorno la Madonna è stata vista da sei persone, quattro delle quali (Ivanka, Mirjana, Vicka, Ivan) continueranno a vederla anche successivamente. Marija e Jakov si uniranno ai quattro soltanto il giorno dopo. La Madonna aveva predisposto ogni cosa secondo il suo piano, ma gli attori terrestri non si erano accorti di nulla e pensavano che tutto si svolgesse casualmente o in base alle loro decisioni. Come Dio governi il mondo, anche nei minimi particolari, nel pieno rispetto della nostra libertà, è un grande mistero, ma nel medesimo tempo è un fatto. Chi ha la grazia della fede trabocca di gioia perché sa che nulla è in balia del caso cieco, tanto meno la nostra vita.
L’incendio celeste divampò già nella sera di quel giorno straordinario. I veggenti infatti non hanno taciuto, ma al contrario hanno subito raccontato quanto è loro capitato. “Avvenne di tutto. Qualcuno forse ci ha creduto, qualcuno si è meravigliato: chi interpretava il fatto in un modo e chi in un altro. Addirittura che si è trattato di un disco volante. E così si è detto di tutto…Poi noi siamo andati a dormire. All’indomani presto bisognava raccogliere il tabacco e fare tante altre cose” (Vicka). Il soprannaturale si inserisce silenziosamente fra le trame della vita quotidiana.  

(dal libro: Medjugorje – Il cielo sulla terra” – di Padre Livio – Edizioni Sugarco)

Pellegrinaggio a Medjugorje 29 giugno-5 luglio 2016…

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Ti va di unirti a noi in un pellegrinaggio straordinario per Medjugorje?Si parte il 29 giugno dall’uscita dell’autostrada di C/mare di Stabia (Na),in pulman,tutto via terra ,ci si ferma la sera in Slovenia (cena-pernottamento-prima colazione)si arriva il giorno dopo a Medjugorje,in occasione dell’apparizione straordinaria del 2 luglio,incontreremo i veggenti…si ritorna il 5 luglio ,con fermata intermedia al Santuario di Sant’Antonio di Padova (il prezzo è di 390 euro tutto compreso)
LASCIATI GUIDARE DAL CUORE E VIVI QUESTO INCONTRO UNICO CHE TI TOCCHERA’ IL CUORE….per info contattami 335 6231791 Maria Del Gaudio

Oggi primo venerdi del mese e festa del sacro cuore di Gesù…le parole di Gesù rivelate a Santa Margherita Maria Alacoque…

 

Nella prima rivelazione (27 dicembre 1673), mentre Santa  Margherita Maria è in raccoglimento davanti al SS. Sacramento, Gesù rivela la sovrabbondanza del suo amore per gli uomini. 
“Ed ecco come, mi sembra, siano andate le cose. Mi disse: Il mio divin cuore è tanto appassionato d’amore per gli uomini e per te in particolare, che non potendo più contenere in se stesso le fiamme del suo ardente Amore, sente il bisogno di diffonderle per mezzo tuo e di manifestarsi agli uomini per arricchirli dei preziosi tesori che ti scoprirò e che contengono le grazie in ordine alla santità e alla salvezza necessarie per ritirarli dal precipizio della perdizione.  Per portare a compimento questo mio grande disegno ho scelto te, abisso di indegnità e di ignoranza, affinché appaia chiaro che tutto si compie per mezzo mio”(A. 53)
           Poi Gesù chiede il cuore a S. Margherita per metterlo nel suo Divin cuore e infiammarlo d’amore e restituendolo alla santa dice: “E in segno che la grande grazia che ti ho concessa, non è frutto di fantasia, ma il fondamento di tutte le altre grazie che ti farò, il dolore della ferita del tuo costato, benché io l’abbia già rinchiusa, durerà per tutta la tua vita e se finora hai preso soltanto il nome di mia schiava, ora voglio regalarti quello di discepola prediletta del mio Sacro Cuore”(A. 54).

Nella seconda rivelazione, 2 luglio 1674, allora festa della Visitazione, sempre mentre la Santa è di fronte all’eucaristia,  il Sacro Cuore “svelò le meraviglie inesplicabili del suo puro amore e fino a quale eccesso questo lo avesse spinto ad amare gli uomini, dai quali poi non riceveva in cambio che ingratitudini e indifferenza. Questo mi fa soffrire più di tutto ciò che ho patito nella mia passione, mentre se, in cambio, mi rendessero almeno un po’ di amore, stimerei poco ciò che ho fatto per loro e vorrei, se fosse possibile, fare ancora di più. Invece non ho dagli uomini che freddezze e ripulse alle infinite premure che mi prendo per fare loro del bene”(A. 55).
            Dopo questa seconda rivelazione il Sacro Cuore chiede a S. Margherita Maria:
“Prima di tutto mi riceverai nella comunione tutte le volte che l’obbedienza te lo permetterà, anche se te ne verranno mortificazione e umiliazioni, che tu accetterai come pegno del mio Amore. Inoltre ti comunicherai il primo venerdì di ogni mese, e, infine, tutte le notti che vanno dal giovedì al venerdì, ti farò partecipe di quella mortale tristezza che ho provato nell’orto degli ulivi. Sarà una amarezza che ti porterà, senza che tu possa comprenderlo, a una specie di agonia più dura della stessa morte. Per tenermi compagnia in quell’umile preghiera che allora, in mezzo alle mie  angosce  presentai al Padre, ti alzerai fra le undici e mezzanotte per prostrarti con la faccia a terra, insieme a me, per un’ora” (A. 57).

Nella terza rivelazione, che passa sotto il nome di grande rivelazione, ricevuta in un giorno dell’ottava del Corpus Domini, Gesù, scoprendo il suo Divin Cuore mi disse: “Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini e che nulla ha risparmiato fino ad esaurirsi e consumarsi per testimoniare loro il suo amore. In segno di riconoscenza, però, non ricevo dalla maggior parte di essi che ingratitudini per le loro tante irriverenze, i loro sacrilegi e per le freddezze e i disprezzi che essi mi usano in questo Sacramento d’Amore. Ma ciò che più mi amareggia è che ci siano anche dei cuori a me consacrati che mi trattano così”.  Per questo ti chiedo che “il primo venerdì dopo l’ottava del Corpus Domini, sia dedicato ad una festa particolare per onorare il mio Cuore, ricevendo in quel giorno la santa comunione e facendo un’ammenda d’onore per riparare tutti gli oltraggi ricevuti durante il periodo in cui è stato esposto sugli altari.
Io ti prometto che il mio Cuore si dilaterà per effondere con abbondanza le ricchezze del suo divino Amore su coloro che gli renderanno questo onore e procureranno che gli sia reso da altri” (A. 92).

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Dal cuore trafitto sgorga l'amore misericordioso di Dio per gli uomini

Dal cuore trafitto sgorga l’amore misericordioso di Dio per gli uomini

 primi nove venerdì del mese

Per riscoprire lo spirito originario di questa pratica, dobbiamo tornare alle rivelazioni fatte dal Sacro Cuore a S. Margherita Maria e che lei stessa racconta in una lettera scritta alla Madre de Saumaise: “Un venerdì, durante la santa comunione, Egli, se non mi sbaglio, mi rivolse queste parole: Nell’eccessiva misericordia del mio Cuore, ti prometto che il suo onnipotente amore, accorderà la grazia della penitenza finale a tutti coloro che faranno la comunione per nove primi venerdì del mese consecutivi. Non morranno perciò in mia disgrazia, né senza ricevere i loro sacramenti. Il mio Cuore si renderà asilo sicuro in quel supremo momento”.

E’ evidente che la salvezza finale è opera e dono esclusivo della grande misericordia del Padre, manifestataci dal Cuore di Gesù. Con questa misericordia siamo chiamati ogni giorno e non solo una volta al mese a collaborare impegnandoci in un cammino di conversione. Dunque la chiave di lettura per comprendere la cosiddetta “grande promessa” sta proprio in quel “eccesso della misericordia del mio Cuore”. Si tratta cioè di un dono che Gesù ci fa e se ogni regalo è espressione di amore, ancor di più lo sarà “un eccesso di amore”.

Per accogliere la promessa di Gesù ci vuole allora una mentalità d’amore e per questo la santa comunione dei primi nove venerdì del mese, non va dunque intesa come una polizza di assicurazione per il Paradiso, ma come espressione sacramentale di amore per il Cristo Crocifisso e di riparazione per i peccati del mondo. E’ dunque un impegno di conversione.
Negli ultimi numeri dell’autobiografia (106-111) S. Margherita Maria descrive gli ultimi doni del Cuore di Gesù, quelli di farla partecipe più intimamente della sua passione. La sofferenza era sempre vissuta nella gioia e nella chiara consapevolezza della presenza del Signore.
           Margherita Maria muore il 17 ottobre 1690 all’età di 43 anni.
Il 18 settembre 1864 il Papa Pio IX la proclama beata e il 13 maggio 1920 il Papa Benedetto XV la dichiara santa.

 L’indulgenza è plenaria se lo si recita pubblicamente nella solennità del Sacro Cuore di Gesù.

Gesù dolcissimo, il cui immenso amore per gli uomini viene con tanta ingratitudine ripagato di oblio, di trascuratezza, di disprezzo, ecco che noi, prostrati innanzi a te, intendiamo riparare con particolari attestazioni di onore una così indegna freddezza e le ingiurie con le quali da ogni parte viene ferito dagli uomini l’amatissimo tuo Cuore. Memori però che noi pure altre volte ci macchiammo di tanta indegnità, e provandone vivissimo dolore, imploriamo anzitutto per noi la tua misericordia, pronti a riparare con volontaria espiazione, non solo i peccati commessi da noi, ma anche quelli di coloro che, errando lontano dalla via della salute, ricusano di seguire te come pastore e guida, ostinandosi nella loro infedeltà, o calpestando le promesse del battesimo, hanno scosso il soavissimo giogo della tua legge. E mentre intendiamo espiare tutto il cumulo di sì deplorevoli delitti, ci proponiamo di ripararli ciascuno in particolare: l’immodestia e le brutture della vita e dell’abbigliamento, le tante insidie tese dalla corruttela alle anime innocenti, la profanazione dei giorni festivi, le ingiurie esecrande scagliate contro te e i tuoi santi, gli insulti lanciati contro il tuo Vicario e l’ordine sacerdotale, le negligenze e gli orribili sacrilegi onde è profanato lo stesso sacramento dell’amore divino, e infine le colpe pubbliche delle nazioni che osteggiano i diritti e il magistero della Chiesa da te fondata. Ed oh potessimo noi lavare col nostro sangue questi affronti! Intanto come riparazione dell’onore divino conculcato, noi ti presentiamo, accompagnandola con le espiazioni della Vergine tua madre, di tutti i santi e delle anime pie, quella soddisfazione che tu stesso un giorno offristi sulla croce al Padre e che ogni giorno rinnovi sugli altari, promettendo con tutto il cuore di voler riparare, per quanto sarà in noi e con l’aiuto della tua grazia, i peccati commessi da noi e dagli altri e l’indifferenza verso sì grande amore con la fermezza della fede, l’innocenza della vita, l’osservanza perfetta della legge evangelica, specialmente della carità, e di impedire inoltre con tutte le nostre forze le ingiurie contro di te, e di attrarre quanti più potremo alla tua sequela. Accogli, te ne preghiamo, o benignissimo Gesù, per l’intercessione della beata Vergine Maria riparatrice, questo volontario ossequio di riparazione, e conservaci fedelissimi nella tua obbedienza e nel tuo servizio fino alla morte con il gran dono della perseveranza, mediante il quale possiamo tutti un giorno pervenire a quella patria, dove tu col Padre e con lo Spirito Santo vivi e regni Dio per tutti i secoli dei secoli. Amen.

                                          AMMENDA ONOREVOLE AL SS. CUORE DI GESU’

Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini e che dalla maggior parte di essi, e spesso da quelli che Egli ha prediletti, non riceve che ingratitudini ed oltraggi!

Noi abbiamo sentito, o Signore i vostri gemiti e le vostre afflizioni. Voi stesso avete rivelato a S. Margherita Mara, discepola del vostro Cuore, che quest’ ingratitudine vi arreca maggior dolore di tutti i patimenti della vostra Passione. Se almeno, come dicevate, gli uomini che tanto amate vi ricambiassero anche  solo in parte del vostro amore, Voi stimereste come un nulla tutto quello che avete sofferto per essi.

Noi vogliamo fin d’oggi, o Signore rendervi questo ricambio d’amore, procurando al vostro tenerissimo Cuore un qualche sollievo con la compassione dei nostri cuori riconoscenti. Oh. Potessimo anche noi vivere quella perfetta vita d’immolazione, d’abbandono e di amore, che il vostro Cuore così ardentemente desidera!

Con Maria Maddalena, noi vogliamo spargere sui vostri piedi e sul vostro Sacratissimo Capo unguenti fragranti d’amore e di devozione.

Con Santa Veronica noi ardentemente desideriamo consolarvi di tutti gli oltraggi da cui siete tanto amareggiato. Con la vostra SS. Madre, con S. Giovanni e con tutti i vostri devoti e fedeli amici del Calvario vogliamo risarcirvi dell’ abbandono in cui vi lasciano tante anime a Voi care.

Oh, potessimo con nostro zelo apostolico condurre a Voi tutti i cuori degli uomini!

Amato sia da per tutto il Sacro Cuore di Gesù!

Sia lodato, ringraziato e consolato da per tutto ora e sempre il Cuore adorabile di Gesù! Così sia.

Genuflessi umilmente innanzi a Te, o Sacro Cuore di Gesù, rinnoviamo la nostra consacrazione per riparare tutti gli oltraggi con un accrescimento di fedeltà e d’amore.

Quanto più si bestemmieranno i tuoi santi misteri,

tanto più noi li crederemo.

Quanto più l’empietà si sforzerà di rapirci le nostre immortali speranze,

tanto più spereremo in Te, unica speranza degli uomini.

Quanto più i cuori ingrati resisteranno alle tue divine attrattive,

tanto più noi ti ameremo, o Cuore amatissimo di Gesù.

Quanto più sarà oltraggiata la tua Divina Maestà,

tanto più noi la adoreremo.

Quanto più le tue sante leggi saranno dimenticate e trasgredite,

tanto più con diligenza le osserveremo.

Quanto più le tue adorabili virtù saranno disconosciute,

tanto più ci sforzeremo di praticarle, o Cuore modello di ogni virtù.

Quanto più i Sacramenti saranno di sprezzati e abbandonati,

tanto più li riceveremo con amo re e con rispetto.

Quanto più l’inferno si adoprerà per la rovina delle anime,

tanto più ci infiammeremo del desiderio della loro salvezza.

Quanto più il sensualismo e l’orgoglio tenderanno a distruggere l’abnegazione e lo spirito di dovere,

tanto più ci affezioneremo alla mortificazione e allo spirito di sacrificio.

Quanto più la Tua e nostra cara Madre Maria sarà bestemmiata nei singolari privilegi di cui l’arricchisti,

tanto più la onoreremo, invocandola Madre nostra e Vergine Immacolata.

Quanto più la Chiesa e il Romano Pontefice saranno perseguitati e umiliati,

tanto più li venereremo prestando loro fedelissima obbedienza.

Concedici, o Cuore di Gesù, di divenire tuoi veri discepoli e apostoli durante tutta la vita ed esser poi partecipi del la tua gloria e del tuo gaudio nella beata eternità. Amen.   Amore del Cuore di Gesù, infiamma il mio cuore.

Carità del Cuore di Gesù, diffonditi nel mio cuore.

Forza del Cuore di Gesù, sostieni il mio cuore.

Misericordia del Cuore di Gesù, perdona al mio cuore.

Pazienza del Cuore di Gesù, non ti stancare del mio cuore.

Regno del Cuore di Gesù, stabilisciti nel mio cuore.

Sapienza del Cuore di Gesù, illumina il mio cuore.

Volontà del Cuore di Gesù, disponi del mio cuore.

Zelo del Cuore di Gesù, consuma il mio cuore.

Vergine Immacolata, prega per noi il Sacro Cuore di Gesù. Per amore di Gesù facciamo conoscere ad altre anime questa richiesta  da parte del Signore, e gli atti di culto e di riparazione verso il suo Misericordiosissimo Cuore oggi tanto offeso, oltraggiato e dimenticato.

 

Messaggio del 2 giugno 2016…Medjugorje


“Cari figli come Madre della Chiesa e come vostra Madre sorrido per il modo con cui venite a me e vi radunate a me, per come mi cercate. Le Mie venute in mezzo a voi sono il segno di quanto il cielo vi ama. Dio vi mostra la via per le vita eterna e la salvezza. Cari figli voi che cercate di avere il cuore puro con Gesù in esso voi siete nella retta via. Voi che cercate Mio Figlio cercate la retta via. Lui ha lasciato molti segni del Suo amore. Ha lasciato la speranza; è facile trovarlo se siete pronti al sacrificio ed alla penitenza. Se avete la pazienza, la misericordia e l’amore per il vostro prossimo. Molti dei Miei figli non vedono e non sentono, perchè non lo desiderano. Le mie parole e le mie opere non le accettano, ma Mio Figlio, attraverso di me, invita tutti. Il Suo Spirito illumina tutti i figli nella luce del Padre Celeste, nella comunione del cielo e della terra, nel reciproco amore, perchè l’amore richiama l’amore e permette che le opere siano più importanti delle parole. Perciò apostoli Miei pregare per la vostra Chiesa, amatela e fate opere d’amore. Per quanto sia stata tradita e ferita essa è qui, perchè proviene dal Padre Celeste. Pregate per i vostri pastori per poter vedere in essi l’amore e la grandezza di Mio Figlio. Vi ringrazio.”