LA STORIA INCREDIBILE DI ANDREA SARDOS ALBERTINI…ESISTE L’ALDILA’….

Al giovane Andrea Sardos Albertini, triestino, di venticinque anni, mancava appena un esame alla laurea in giurisprudenza, quando egli si volle concedere una breve vacanza. Così il 9 giugno 1981 partì con la sua automobile per un viaggio senza meta precisa e, purtroppo, anche senza ritorno. Il padre, l’avvocato Lino, lo ricercò con ogni mezzo. Fu trovata solo la macchina, parcheggiata a Mestre. Da una località imprecisata, Andrea aveva fatto una interurbana alla madre. Risultò, poi, che egli aveva pernottato all’albergo Astoria di Torino. Da quella città aveva telefonato a un amico di Trieste. E da quel momento nessuno ne udì più la voce, né lo vide. Nella sua disperazione, il padre fu indotto alfine a ricorrere a una ricerca parapsicologica, la quale ottenne risultati apprezzabili con la medianità scrivente di una certa signora Anita. Vi si manifestò un’entità, che si presentò come l’anima disincarnata dello stesso Andrea. Fece la storia del viaggio a Torino, dove disse di essersi recato per acquistare a condizioni convenienti un’altra automobile di seconda mano, per sostituire la propria Dhyane 6 che aveva ormai fatto il suo tempo. Nel portafoglio aveva tre milioni. Di notte, mentre egli si recava ad esaminare una nuova macchina, di cui qualcuno gli aveva proposto l’acquisto, quattro giovani, probabilmente drogati, lo avevano circondato, gli avevano preso il portafoglio e, come impazziti alla vista di quei soldi, lo avevano ucciso. Il cadavere era stato gettato nel Po, davanti al parco Valentino. Ebbero così inizio lunghe ricerche nelle acque limacciose di quel tratto del fiume, dove i sommozzatori non riuscivano a vedere nulla nemmeno a pochi centimetri di distanza. Per quanto le ricerche fossero, in certo modo, guidate dall’entità stessa, ne emersero solo scarsi indizi incerti e nessuna risultanza veramente concreta, decisiva. Fu la stessa entità di Andrea che, non sapendo spiegare che cosa fosse avvenuto a rendere vana la ricerca, consigliò di porvi fine.

La morale dell’intera storia venne espressa, dalle sue parole, in questi termini: “Certo che voi volevate il recupero del mio corpo; ma se questo si realizzava nel modo oramai come si erano messe le cose il tutto scoppiava in una grande pubblicità, ma non tanto per ciò che ci siamo prefissi, bensì per il mezzo di comunicazione; e questo non lo vogliamo né noi né voi.
Ciò che interessa è il fare sapere che esiste l’Aldilà”. Ed ecco il punto, ecco la missione di Andrea, cui lo stesso padre ha cooperato scrivendo il libro “Esiste l’Aldilà”, che narra l’intera storia e ne trae le conclusioni: “ Bisogna far sapere al mondo intero che esiste l’Aldilà”, dice l’entità Andrea, “perché solo con questa convinzione l’umanità si ricrederebbe e vivrebbe in pace, in onore della LUCE INFINITA”.

I tre libri di Lino Sardos Albertini attestano la manifestazione di Andrea e sono finalizzati particolarmente a dimostrare e definire la sua missione particolarissima.
Tale missione si esplica attraverso “messaggi”, la cui genuinità appare convalidata da un insieme di “segni” prodigiosi e risultati spirituali: in tante persone la stessa lettura, pura e semplice, del menzionato libro infonde speranza e fede, pace e serenità, dà conforto nelle pene morali e fisiche, e nell’ispirare una visione diversa della vita provoca un intimo rinnovamento.

Comunque, se vogliamo attenerci a quel che ne dice la stessa entità di Andrea, non possiamo lasciarci sfuggire il seguente passaggio, della comunicazione del 24 ottobre 1983: “Papà caro, capisco il tuo stato d’animo. Anch’io al momento sono rimasto deluso; ma, vedi, io solo, che sono uno di coloro che fanno parte del grande pascolo di anime al seguito della Divina Luce Infinita, posso capire le cose … Vedi, la promessa del mio recupero che mi è stata fatta dalla Luce Infinita equivaleva solo per dare una prova al mondo che esiste la vita nell’Aldilà; ma a questo scopo non ero stato assegnato solo io, bensì altri come me che uniti dovevano dare questa prova”.

La manifestazione dei “FIGLI DI LUCE”

In effetti la storia di Andrea pare illuminarsi di significato pieno quando venga assimilata alle storie degli altri giovani che, trapassati prematuramente, sono poi tornati a manifestarsi.
Il caso Andrea, col suo esito medianico, si rivela parte integrante di un fenomeno molto più vasto, di natura collettiva: di quella, cioè, che possiamo chiamare la manifestazione dei “figli di Luce”.

Ultimo messaggio da Medjugorje:Marija, 25 marzo 2012

 Cari figli! Anche oggi con gioia desidero darvi la mia benedizione materna e invitarvi alla preghiera. Che la preghiera diventi per voi bisogno affinché ogni giorno cresciate di più nella santità. Lavorate di più sulla vostra conversione perché siete lontani figlioli. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Messaggio del 18 marzo 2012 Medjugorje

“Cari figli! Vengo tra di voi perché desidero essere la vostra madre, la vostra interceditrice. Desidero essere il legame tra voi e il Padre celeste, la vostra mediatrice. Desidero prendervi per le mani e camminare con voi nella lotta contro lo spirito impuro. Figli miei consacratevi a Me completamente. Io prenderò le vostre vite nelle mie mani materne e vi insegnerò la pace e l’amore affidandole allora a mio Figlio. Vi chiedo di pregare e digiunare perché soltanto così saprete testimoniare il mio Figlio per mezzo del mio cuore materno in modo giusto. Pregate per i vostri pastori perché in mio Figlio possano sempre annunciare gioiosamente la Parola di Dio. Vi ringrazio.”

MESSAGGIO DEL 2 MARZO 2012 MEDJUGORJE

Cari figli, per mezzo dell’immenso amore di Dio io vengo tra voi e vi invito con perseveranza tra le braccia di mio Figlio. Vi prego con Cuore materno ma vi ammonisco anche, figli miei, affinché la sollecitudine per coloro che non hanno conosciuto mio Figlio sia per voi al primo posto. Non fate sì che essi, guardando voi e la vostra vita, non desiderino conoscerlo. Pregate lo Spirito Santo affinché mio Figlio sia impresso in voi. Pregate affinché possiate essere apostoli della luce di Dio in questo tempo di tenebra e di disperazione. Questo è il tempo della vostra messa alla prova. Col Rosario in mano e l’amore nel cuore venite con me. Io vi conduco alla Pasqua in mio Figlio. Pregate per coloro che mio Figlio ha scelto, affinché possano sempre vivere secondo Lui ed in Lui. Vi ringrazio.