Adesso che non possiamo ricevere Gesù nell’Eucarestia…Comunione Spirituale…Preghiamo!

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Preghiera del volto sanguinante di Gesù Cristo…

O Volto dolorante e sofferente del Figlio di Dio, o Volto augusto del Figlio della Vergine, insieme alla Chiesa Ti consacro oggi e sempre tutto il mio essere ed ogni creatura. Ti offro per le mani purissime della Regina Immacolata le preghiere, le azioni, le sofferenze di ogni giorno per espiare e riparare i nostri peccati: pietà per tutte le anime, pietà per il mondo intero! Ti lodo, Ti adoro e ti amo, Volto santissimo del mio dolce Salvatore, espressione viva ed eterna dell’amore e del martirio divini, offerti per l’umana Redenzione. Guidaci ad una vera preghiera, alla penitenza, alla conversione, all’amore per il prossimo. Rendici veri apostoli, insegnaci ad amare il Santissimo Sacramento e a viverLo ogni giorno: che il tuo sguardo soave ci sia sempre presente e si illumini di misericordia nell’ora della nostra morte. Amen! 

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                           LA STORIA

Il giorno esatto di quanto accaduto risale al 17 febbraio 1995, a Cotonou, nel Benin, stato dell’Africa occidentale (Golfo di Guinea). Quel giorno, un immagine incorniciata e protetta da un vetro del S. Volto di Gesù (18×24 cm), iniziò a sanguinare copiosamente. Una volta giunto il medico, il sangue era ormai coagulato ed egli non poté raccoglierlo. Testimoni dell’accaduto furono ben 12 persone, che dissero di aver visto il sangue uscire dal quadro del S. Volto. Poi, si sentì una voce, che disse “Io ritornerò ancora e il medico completerà il suo esame”. I presenti prepararono delle provette per un’eventuale seconda occasione.

Il 15 marzo del 1995, poco più di un mese dopo, verso le ore 17 l’immagine del S. Volto ricominciò a sanguinare e pure in abbondanza, tanto che il sangue copriva quasi completamente i lineamenti del volto. Il medico, che sopraggiunse, iniziò a riempire la provetta. Arrivato ad un quarto della capienza, sentì una voce dire “Basta così, la riempirò io stesso”. Il medico poté poi accertarsi che quello era vero sangue. Dopo 45 minuti, sia il medico che i 12 testimoni, nuovamente presenti, constatarono che la provetta si era riempita completamente, come preannunciato dalla voce, meravigliandosi senza riuscire a darsi una spiegazione. Il sangue venne poi esaminato e risultò essere sangue del gruppo AB Rh positivo.

LE RIVELAZIONI  E LE PROMESSE

Gesù disse: “Guarda il Mio Volto che sanguina! Che cosa voglio dirti? Che altro devo ancora dirti? Mi ascolti davvero ancora? Hai pietà di me quando mi vedi sanguinare così? Lo faccio per te!”

Il Padre Eterno rivelò: “Figli Miei! Nei giorni terribili che verranno sulla terra, il S. Volto del Mio Divin Figlio sarà valido aiuto (un vero panno per asciugare le lacrime), perché i Miei veri figli si nasconderanno lì dietro. lI S. Volto sarà vero Sacrificio che mitigherà le punizioni che lo permetterò sulla terra. Nelle case, dove Esso si trova, si avrà luce che libererà dalla potenza delle tenebre. Darò istruzione ai Miei angeli di contrassegnare i luoghi dove c’è il S. Volto e i Miei figli verranno protetti dal male che sopraggiungerà su questa ingrata umanità. Figli Miei, diventate veri apostoli del S. Volto e diffondetelo ovunque! Quanto più Esso verrà divulgato, tanto minore sarà la catastrofe”

Il SS. Cuore di Gesù: Offrite sempre al Padre celeste il Mio Volto Santo ed Egli avrà misericordia di voi. Io vi prego tutti di onorare il Mio Volto Divino e di darGli un posto d’onore nelle vostre abitazioni, affinché il Padre Eterno vi colmi di grazie e perdoni le vostre colpe. Cari figli Miei, non dimenticate nelle vostre case di rivolgere tutti i giorni almeno una breve preghiera al S. Volto di Gesù! Quando vi alzate non tralasciate di salutarlo e prima di coricarvi invocate la Sua benedizione! Così giungerete felicemente nella patria celeste. Vi assicuro che tutti quelli che sono particolarmente devoti al S. Volto verranno sempre avvertiti prima di pericoli e catastrofi! lo prometto solennemente che quelli che diffonderanno la devozione al Mio SS. Volto verranno risparmiati dalla punizione che scenderà sull’umanità.Essi riceveranno inoltre luce nei giorni della terribile confusione che si avvicinano alla S. Chiesa. Se dovessero perire durante il castigo, moriranno da martiri e raggiungeranno la santità. In verità, in verità vi assicuro: coloro che divulgheranno la devozione al Mio Volto, riceveranno la grazia che nessuno dei propri familiari sarà condannato e che quelli che si trovano in purgatorio saranno prontamente liberati. Tutti però dovranno rivolgersi a Me per intercessione della Mia SS. Madre” 

Possiamo notare quanto le promesse offerte da Gesù a chiunque rispetti le condizioni siano davvero enormi. Riassumendo, Gesù promette:

  • Coloro che divulgheranno la devozione al S. Volto di Gesù, avranno salvi ognuno dei propri familiari, che non moriranno in peccato mortale e non si danneranno, mentre quelli già presenti in purgatorio saranno liberati.
  • Coloro che diffonderanno la devozione al S. Volto otterranno luce durante i giorni annunciati da S. Giovanni nell’Apocalisse, ovvero durante il tempo dell’apostasia della Chiesa Cattolica.
  • Se dovessero morire durante i castighi, moriranno da martiri e raggiungeranno la santità.
  • Coloro che sono devoti in modo particolare al S. Volto verranno avvertiti prima di pericoli e catastrofi.
  • Quelli che diffonderanno la devozione al S. Volto verranno risparmiati dalla punizione e dai castighi che scenderanno sul mondo (i 10 segreti di Medugorje).

 

 

PREGHIERA A GESU’ AGONIZZANTE NEL GETHSEMANI…

LE PROMESSE DI GESU’

Dal mio Cuore sempre partono voci di amore che in­vadono le anime, le scaldano e, a volte, le bruciano. E’ la voce del Cuore mio che si propaga e raggiunge anche quelli che non vogliono sentirmi e che, perciò, non si accorgono di me. Ma a tutti parlo interiormente, a tutti mando la mia voce, perché tutti amo. Chi conosce la legge dell’amore non si meraviglia se Io insisto a dire che non posso non pic­chiare alle porte di quelli che mi resistono e che il rifiuto che spesso ne ottengo mi costringe – per così dire – a ripete­re il richiamo, l’invito, l’offerta. Ora, queste mie voci tutte calde d’amore, che partono dal Cuore mio, che altro sono se non l’amorosa volontà di un Dio amante che vuole salvare? Ma so assai bene che i miei inviti disinteressati non giovano a tanti e che i pochi che li accettano devono anche essi fare notevoli sforzi per accogliermi. Ebbene voglio dimostrarmi generoso (quasi che finora non lo fossi stato) e lo fo dandovi una preziosa gemma dell’amore mio per testimonianza dell’affetto sin­cero che Io nutro per tutti. Così, ho deciso di aprire una di­ga per lasciar passare il fiume di grazia che il mio cuore non può contenere più. Ed ecco cosa offro a tutti in cambio di un pò d’amore:

Re­missione di tutte le colpe e certezza di salvezza in punto di morte a chi pensa, una volta al giorno, almeno, alle pene che provai nell’Orto del Gethsemani;

Contrizione perfetta e du­ratura a chi faccia celebrare una Messa in onore di quelle stesse pene;

Riuscita nelle faccende spirituali a coloro che inculcheranno agli altri l’amore alle pene dolorosissime del mio Gethsemani.

Infine, per dimostravi che voglio proprio rompere una diga del mio Cuore e darvi un fiume di grazia, Io prometto a chi si farà promotore della devozione al mio Gethsemani queste altre tre cose:

1) Vittoria completa e defini­tiva nella maggiore tentazione cui è soggetto;

2) Potere diretto di liberare anime dal Purgatorio;

3) Grande luce per compiere la mia volontà.

Tutti questi doni miei Io farò con certezza a quelli che faranno le cose che ho dette, con amore e compassione per la mia spaventosa agonia del Gethsemani.

(agosto del 1963)

 

PREGHIERA A GESU’ AGONIZZANTE NEL GETHSEMANI

O Gesù, che nell’eccesso del tuo amore e per vincere la durezza dei nostri cuori, doni tante grazie a chi medita e propaga la devozione della tua SS. Passione del Gethsemani, ti prego di vo­ler disporre il cuore e l’anima mia a pensare spes­so alla tua amarissima Agonia nell’Orto, per compatirti e unirmi a te il più possibile. Gesù benedetto, che sopportasti in quella notte il peso di tutte le nostre colpe e che per esse hai pagato completamente, fammi il grandissimo dono di una perfetta contrizione per le mie nu­merose colpe che ti fecero sudare sangue. Gesù benedetto, per la tua fortissima lotta del Gethsemani, dammi di poter riportare com­pleta e definitiva vittoria nelle tentazioni e spe­cialmente in quella cui vado maggiormente sog­getto. O Gesù appassionato, per le ansie, i timori e le sconosciute ma intensissime pene che hai sof­ferto nella notte in cui fosti tradito, dammi una grande luce per compiere la tua volontà e fammi pensare e ripensare all’enorme sforzo e alla impressionante lotta che vittoriosamente sostenesti per fare non la tua ma la volontà del Padre. Sii benedetto, o Gesù, per l’agonia e le lacri­me che versasti in quella notte santissima. Sii be­nedetto, o Gesù, per il sudore di sangue che ave­sti e per le angoscie mortali che provasti nella più agghiacciante solitudine che mai uomo potrà concepire. Sii benedetto, o Gesù dolcissimo ma immensamente amareggiato, per la preghiera umanissima e divinissima che sgorgò dal tuo Cuore agonizzante nella notte dell’ingratitudine e del tradimento. Eterno Padre, ti offro tutte le Sante Messe passate, presenti e future unito a Gesù agoniz­zante nell’Orto degli ulivi. Santissima Trinità, fa che si diffonda nel mondo la conoscenza e l’amore per la SS. Passio­ne del Gethsemani. Fà, o Gesù, che tutti coloro che ti amano, vedendoti crocifisso, ricordino anche le inaudite pene tue nell’Orto e, seguendo il tuo esempio, imparino a ben pregare, combattere e vincere per poterti poi glorificare eternamente in cielo. Cosi sia.

23.XI.1963

Con approvazione ecclesiastica + Macario, Vescovo di Fabriano

PAROLE DI GESU’

Nel Gethsemani conobbi i peccati di tutti gli uomi­ni. Fui fatto quindi: ladro, assassino, adultero, bugiardo, sacrilego, bestemmiatore, calunniatore e ribelle al Padre che invece ho sempre amato. Io, puro, ho risposto al Padre come se fossi macchiato di tutte le impurità. Ed in questo, appunto è consistito il Mio su­dare sangue: nel contrasto del Mio amore per il Padre e la Sua volontà che voleva addossarmi tutto il marciume dei Miei fratelli. Ma ho obbedito, sino alla fine ho obbedito e per amo­re di tutti mi sono ricoperto di ogni macchia, pur di fare il volere di Mio Padre e salvarvi dalla perdizione eterna. Nessuno crederà che molto più soffrii allora anziché sulla Croce, pur tanto e tanto dolorosa, perché chiaramente ed insistentemente Mi fu mostrato che i peccati di tutti erano fatti Miei ed Io dovevo risponderne per ciascuno. Sicché Io, innocente, ho risposto al Padre come se fos­si veramente colpevole di disonestà. Considera, perciò, quante agonie più che mortali ho avuto in quella notte e, credimi, nessuno poteva alleggerir­mi di tali spasimi, perché, anzi, vedevo che ognuno di voi si è adoperato per rendermi crudelissima la morte che ad ogni attimo Mi veniva data per le offese di cui ho pagato in­teramente il riscatto. Più di quanto l’uomo può capire ed oltre ogni immagi­nazione, provai in Me stesso abbandono, dolore e morte. Nessuna grandezza maggiore potete attribuirmi che questa: essere divenuto centro, bersaglio di tutte le colpe vo­stre. Immensamente conobbi il peso delle offese che al Pa­dre Mio furono e sarebbero state fatte. La Mia Divinità, avendo preso per suo proprio stru­mento la Mia Umanità, Mi partecipava la bruttezza che na­sconde la ribellione e la conseguente disubbidienza, tra­sformando il tutto in gemiti e martirii nell’Anima e nel Corpo. Ma un solo istante sarebbe bastato, un solo Mio sospi­ro avrebbe potuto operare la Redenzione per la quale ero stato inviato; eppure moltiplicai questi sospiri, prolungai il Mio vivere quaggiù, perché Sapienza e Amore così volevano. Giunto, però, alla fine volli come intensificare in Me stesso ogni genere di patimenti: vidi tutto ciò che dovevo redimere e che tutto Mi era addossato come cose Mie. Fù lì, nell’Orto, il culmine del dolore e Uomo quale Io volli essere, fui atterrato, sopraffatto, fisicamente distrutto. Venne l’Angelo Mio e mi ristorò mostrandomi le pene che altre Mie creature fedeli avrebbero sofferto per questo Mio soffrire; non gloria Mi fu mostrata ma amore, compas­sione, unione. Ecco come ripresi animo, ecco come diedi a Me stesso sollievo e forza. Pianto e lotta, sangue e vittoria, ho portato agli uomi­ni, ingrati ed immemori, per quella notte di grande scon­forto. Fu notte di redenzione, in cui Mi sostituii ad ogni pecca­tore e ne presi ogni colpa, ma, oltre a ciò volli racchiudere an­che le pene tutte degli uomini e soffrirne intensamente. Miei cari, il Gethsemani è un mare senza confini, un oceano in carità nel quale ogni persona, ogni colpa, ogni dolore venne sommerso ed Io sentii realmente: non in via immaginaria, tutta la gravezza che nel mondo sarebbe di­scesa. Amore per il Padre, amore per gli uomini, Mi fecero vit­tima volontaria. Se uno di voi avesse potuto vederMi, sarebbe morto di spavento per il solo aspetto fisico che avevo preso. Poiché non trattavasi di un solo tipo di pena, non si trat­tava di un solo anelito, ma di mille, milioni di aneliti tutti compressi in Me. Io fui capace di abbracciare ogni vostra colpa e tutte le vostre sofferenze. Io solo sono stato capace di sentire, dico sentire, tutte le vostre pene, perché Io ero voi e voi eravate Me. Notte di tragedia, notte oscura per la Mia Anima che inoltravasi titubante fra gli ulivi del Gethsemani. Il Padre Mi preparava l’Altare sul quale Io, Sua Vitti­ma, dovevo essere Immolato. Io dovevo prendere le colpe degli altri e Colui che Mi aveva mandato, attendeva quella notte per dare agli uomini la misura del Suo Amore, col sacrificio totale di Me, Suo Fi­glio e Sua Prima Creatura. Laggiù fra gli ulivi del Gethsemani, il peccato degli uo­mini ebbe sconfitta definitiva perché fu in quel luogo che Io Mi Immolai e vinsi. E’ vero che sarebbe bastato un solo sospiro nel mondo per dar redenzione a tutti, ma è anche vero che un’opera è completa quando raggiunge il culmine voluto, come dire che, essendo stabilito che Io pagassi per tutti sottoponen­domi alle umiliazioni della Passione, soltanto con la Im­molazione potevasi raggiungere lo scopo voluto dal Padre. Difatti, il merito fu infinito in Me, qualsiasi cosa Io fa­cessi, tuttavia la volontà Divina voleva la Mia umiliazione sotto la Sua potente mano, a titolo di completamento della Sua e Mia opera: perciò col Gethsemani si adempì la prima parte di tale volontà e la parte principalissima. Lentamente, quasi privo di forze, ero giunto ai piedi di quell’altare sul quale il Mio Sacrificio stava per iniziarsi e consumarsi. Che notte fu quella! Quale angoscia, nel Mio cuore, al pensiero, alla visione terrificante dei peccati degli uomini! Ero la Luce e non vedevo che tenebre; ero il Fuoco e non sentivo che gelo; ero l’Amore e non sentivo che il disamore; ero il Bene e non sentivo che il male; ero la Gioia e non avevo che tristezza, ero Dio e Mi vedevo un verme, ero il Cristo, l’Unto del Padre e Mi vedevo lordo e ributtante, ero la Dol­cezza e non sentivo che amarezza; ero il Giudice e subivo la condanna, la vostra condanna; ero il Santo, ma venivo tratta­to come il massimo peccatore; ero Gesù, ma sentivo chiamar­Mi soltanto con nomi di vitupero da satana; ero la vittima vo­lontaria, però la Mia stessa natura umana Mi faceva sentire tremore e debolezza e chiedeva l’allontanamento di tutta la sofferenza in cui trovavasi; si, ero l’Uomo di tutti i dolori cui era sfuggita la gioia della donazione di Me stesso che avevo fatto con trasporto tutto Divino. E tutte queste cose, perché? Ve l’ho già detto: Io ero voi, perché voi dovete divenire Me. La Mia Passione… Oh! che abisso di amarezze ha rac­chiuso! E come è lontano chi crede di conoscerla soltanto per­ché pensa alle sofferenze del Mio Corpo! Guardate al Gethsemani, guardatemi disfatto nell’Or­to e unitevi a Me! Torno oggi a voi per ricordarvi di guardare bene il Mio viso triste, di considerare meglio il Mio sudore di Sangue. Non vi interessa molto questa Passione sconosciuta? Non vi pare che merito più considerazione, migliore atten­zione? Anime Mie care! Tornate al Gethsemani, tornate con Me nel buio, nel dolore, nella compassione, nell’amore doloroso! E tu, come ti trovi ora? Intendi, dunque, che ti faccio simile a Me? Posa anche tu le tue ginocchia sulla terra del tuo sacri­ficio e dì con Me: Padre, se è possibile, allontana da me questo calice: pe­rò non si faccia la mia, ma la Tua volontà. E quando avrai detto con intima convinzione “fiat”, allora cesserà tutto e sarai rinnovato nel Mio Amore. Guardate al Gethsemani, guardatemi disfatto, nell’Orto e unitevi a Me! Quanto a Me il soffrire che fu, ora Mi sarà dolcissimo se vi metterete nella considerazione delle Mie pene. Non teme­te di entrare con Me nel Gethsemani: Entrate e vedete. Se, poi, vi parteciperò sensibili ango­sce e solitudini, ritenetele Miei veri doni e non vi smarrite, ma con Me dite: Padre, non la mia volontà, ma la Tua si faccia! Pregatemi, perché voglio sia conosciuto come ho amato tutti voi in quell’ora di abbandono e di tristezza sen­za nome.

(dal libro: Anonimo del XX secolo – Parole di cielo – in 3 volumi – 7 ediz.)

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