La Madonna del Conforto…Cattedrale di Arezzo…

L’avvenimento che ha segnato nel profondo la storia di Arezzo e ha reso più viva la fede degli aretini è stato il miracolo della Madonna del Conforto. Il 15 febbraio 1796, mentre la città era terrorizzata da violente scosse di terremoto, quattro popolani, tre uomini e una donna, videro diventare luminoso il volto annerito di un’immagine di terracotta raffigurante la Madonna di Provenzano nella cantina di un ospizio camaldolese presso Porta S. Clemente. Il vescovo Niccolò Marcacci, dotto e prudente, dopo un’accurata inchiesta sui fatti concluse che nessuno poteva ragionevolmente porre in dubbio “la miracolosa mutazione di questa Madonna di oscura e quasi nera in bianca, risplendente e bella”. Dopo la caduta di Napoleone, l’immagine della Madonna del Conforto poté essere solennemente incoronata il 15 agosto 1814 dal vescovo Agostino Albergotti. Nel 1896 fu celebrato solennemente il 1° Centenario del miracolo. Negli anni 1948-1951 la sacra immagine venne portata in tutte le parrocchie della diocesi, con commoventi manifestazioni popolari, accompagnata personalmente dal vescovo Emanuele Mignone, ultraottantenne. Anche in occasione del 2° Centenario, nel 1995-1996, si è svolta la peregrinatio Mariae nelle parrocchie più popolose. Memorabile è stata la visita del beato Giovanni Paolo II, il 23 maggio 1993, domenica dell’Ascensione. In quella occasione il papa ha affidato la nuova diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro alla protezione della Madonna del Conforto. Il 13 maggio del 2012 è stata la volta di un altro Papa, Benedetto XVI, che nel corso della Visita Pastorale in diocesi ha sostato in preghiera ai piedi della venerabile immagine della Madonna. Per l’occasione il Pontefice ha anche recitato una speciale preghiera di seguito riportata:

Dolce Madre di Cristo e della Chiesa,
fonte di ogni nostro conforto,
Tu che donasti al mondo il Salvatore
nella povertà di Betlemme;
gli fosti accanto  nella trepidazione della fuga in Egitto,
nel nascondimento di Nazareth,
nel faticoso cammino verso Gerusalemme;
sempre vicina al tuo Unigenito
fino alla Sua gloriosa Passione,
e alla Chiesa nascente in attesa dello Spirito,
ottieni a tutti noi la fedeltà alla Parola di Dio.
Madre dell’Amore,
facci praticare la carità operosa,
che ancora meraviglia il mondo
e ci manifesta come Chiesa del Signore.
Sii di sollievo ai malati,
di aiuto ai più poveri movendo tutti a praticare la giustizia,
di sostegno a chi si impegna per il bene comune.
Madre santa, onnipotente per Grazia,
fai che il popolo di Dio
sia sempre più radicato nella fede
che i Santi irradiarono tra le genti.
Madre del Redentore,
ottienici che la vita cristiana delle famiglie
sia efficace nell’educazione dei figli
e risani la società con testimonianze credibili.
Santa Maria, fai che sacerdoti e laici risplendano di santità,
con rinnovato fervore diano al mondo ragione della speranza che è in loro.
Infondi la Sapienza nel cuore dei  giovani.
Rendi tutti noi sempre più vicini al tuo divin Figlio,
perché, come a Cana di Galilea,
tutti i cristiani siano pronti a fare quanto egli ci chiede:
spendere la vita per il Vangelo e il Regno di Dio.
Amen.

27 Novembre…la Medaglia Miracolosa…

LA MEDAGLIA MIRACOLOSA

L’origine della medaglia

L’ origine della Medaglia Miracolosa ebbe luogo il 27 novembre 1830, a Parigi in Rue du Bac. La Vergine SS. apparve a Suor Caterina Labouré delle Figlie della Carità di S. Vincenzo de Paoli, era in piedi, vestita color bianco-aurora, con i piedi su un piccolo globo, con le mani tese le cui dita gettavano fasci di luce.

La stessa suor Caterina ci racconta l’episodio dell’apparizione:
Il 27 novembre 1830, che era il sabato antecedente la prima domenica di Avvento, alle cinque e mezza del pomeriggio, facendo la meditazione in profondo silenzio, mi parve di sentire dal lato destro della cappella un rumore, come il fruscio di una veste di seta. Avendo volto lo sguardo a quel lato, vidi la Santissima Vergine all’altezza del quadro di San Giuseppe.

Il viso era abbastanza scoperto, i piedi poggiavano sopra un globo o meglio sopra un mezzo globo, o almeno io non ne vidi che una metà. Le sue mani, elevate all’altezza della cintura, mantenevano in modo naturale un altro globo più piccolo, che rappresentava l’universo. Ella aveva gli occhi rivolti al cielo, e il suo volto diventò splendente mentre presentava il globo a Nostro Signore. Tutto ad un tratto, le sue dita si ricoprirono di anelli, ornati di pietre preziose, le une più belle delle altre, le une più grosse e le altre più piccole, le quali gettavano dei raggi luminosi.

Mentre io ero intenta a contemplarla, la Santissima Vergine abbassò gli occhi verso di me, e si fece sentire una voce che mi disse: “Questo globo rappresenta tutto il mondo, in particolare la Francia e ogni singola persona…”. Io qui non so ridire ciò che provai e ciò che vidi, la bellezza e lo splendore dei raggi così sfolgoranti!… e la Vergine aggiunse: “I raggi sono il simbolo delle grazie che io spargo sulle persone che me le domandano”, facendomi così comprendere quanto è dolce pregare la Santissima Vergine e quanto Ella è generosa con le persone che la pregano; e quante grazie Ella accorda alle persone che le cercano e quale gioia Ella prova a concederle.

Cappella di Rue du Bac

Ed ecco formarsi intorno alla Santissima Vergine un quadro alquanto ovale, sul quale, in alto, a modo di semicerchio, dalla mano destra alla sinistra di Maria si leggevano queste parole, scritte a lettere d’oro: “O Maria, concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a te”.

Allora si fece sentire una voce che mi disse: “Fa’ coniare una medaglia su questo modello; tutte le persone che la porteranno riceveranno grandi grazie; specialmente portandola al collo. Le grazie saranno abbondanti per le persone che la porteranno con fiducia”.
All’istante mi parve che il quadro si voltasse e io vidi il rovescio della medaglia. Vi era il monogramma di Maria, ossia la lettera M sormontata da una croce e, come base di questa croce, una spessa riga, ossia la lettera I, monogramma di Gesù, Jesus. 

Preghiera da recitarsi alle 17 del 27 novembre, festa della Medaglia Miracolosa, in ogni 27 del mese e in ogni urgente necessità:

“O Vergine Immacolata, noi sappiamo che sempre ed ovunque sei disposta ad esaudire le preghiere dei tuoi figli esuli in questa valle di pianto, ma sappiamo pure che vi sono giorni ed ore in cui ti compiaci di spargere più abbondantemente i tesori delle tue grazie. Ebbene, o Maria, eccoci qui prostrati davanti a te, proprio in quello stesso giorno ed ora benedetta, da te prescelta per la manifestazione della tua Medaglia.
Noi veniamo a te, ripieni di immensa gratitudine ed illimitata fiducia, in quest’ora a te sì cara, per ringraziarti del gran dono che ci hai fatto dandoci la tua immagine, affinché fosse per noi attestato d’affetto e pegno di protezione. Noi dunque ti promettiamo che, secondo il tuo desiderio, la santa Medaglia sarà il segno della tua presenza presso di noi, sarà il nostro libro su cui impareremo a conoscere, seguendo il tuo consiglio, quanto ci hai amato e ciò che noi dobbiamo fare, perché non siano inutili tanti sacrifici tuoi e del tuo divin Figlio. Sì, il tuo Cuore trafitto, rappresentato sulla Medaglia, poggerà sempre sul nostro e lo farà palpitare all’unisono col tuo. Lo accenderà d’amore per Gesù e lo fortificherà per portar ogni giorno la propria croce dietro a Lui. Questa è l’ora tua, o Maria, l’ora della tua bontà inesauribile, della tua misericordia trionfante, l’ora in cui facesti sgorgare per mezzo della tua Medaglia, quel torrente di grazie e di prodigi che inondò la terra. Fai, o Madre, che quest’ora, che ti ricorda la dolce commozione del tuo Cuore, la quale ti spinse a venirci a visitare e a portarci il rimedio di tanti mali, fai che quest’ora sia anche l’ora nostra: l’ora della nostra sincera conversione, e l’ora del pieno esaudimento dei nostri voti.
Tu che hai promesso, proprio in quest’ora fortunata, che grandi sarebbero state le grazie per chi le avesse domandate con fiducia: volgi benigna i tuoi sguardi alle nostre suppliche. Noi confessiamo di non meritare le tue grazie, ma a chi ricorreremo, o Maria, se non a te, che sei la Madre nostra, nelle cui mani Dio ha posto tutte le sue grazie? Abbi dunque pietà di noi.
Te lo domandiamo per la tua Immacolata Concezione e per l’amore che ti spinse a darci la tua preziosa Medaglia. O Consolatrice degli afflitti, che già ti inteneristi sulle nostre miserie, guarda ai mali da cui siamo oppressi. Fai che la tua Medaglia sparga su di noi e su tutti i nostri cari i tuoi raggi benefici: guarisca i nostri ammalati, dia la pace alle nostre famiglie, ci scampi da ogni pericolo. Porti la tua Medaglia conforto a chi soffre, consolazione a chi piange, luce e forza a tutti.
Ma specialmente permetti, o Maria, che in quest’ora solenne ti domandiamo la conversione dei peccatori, particolarmente di quelli, che sono a noi più cari. Ricordati che anch’essi sono tuoi figli, che per essi hai sofferto, pregato e pianto. Salvali, o Rifugio dei peccatori, affinché dopo di averti tutti amata, invocata e servita sulla terra, possiamo venirti a ringraziare e lodare eternamente in Cielo. Così sia”. Salve Regina

Messaggio del 25 Novembre 2015…Medjugorje

“Cari figli! Oggi vi invito tutti: pregate per le mie intenzioni. La pace è in pericolo perciò figlioli, pregate e siate portatori della pace e della speranza in questo mondo inquieto nel quale satana attacca e prova in tutti i modi. Figlioli, siate saldi nella preghiera e coraggiosi nella fede. Io sono con voi e intercedo davanto a mio figlio Gesù per tutti voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.

24 Novembre 2000…Padre Slavko nasce in cielo…

24 Novembre 2000: PADRE SLAVKO muore verso le 15,30 dopo la Via Crucis sul Krizevac fatta con i parrocchiani e i pellegrini…il giorno dopo nel messaggio del 25 novembre 2000 la Madonna dice: “Cari figli, oggi quando il Cielo vi è vicino in modo speciale vi invito alla preghiera, così che attraverso la preghiera mettiate Dio al primo posto. Figlioli, oggi vi sono vicino e benedico ognuno di voi con la mia benedizione materna perché abbiate forza e amore per tutte le persone che incontrerete nella vostra vita terrena e perché possiate dare l’amore di Dio. Gioisco con voi e desidero dirvi che vostro fratello Slavko è nato al Cielo e che intercede per voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.

P. Slavko Barbaric era nato l’11 marzo 1946 da Marko e Luca Stojic a Dragicina (parrocchia di Cerin). Aveva frequentato i primi otto anni di scola a Cerin ed il ginnasio a Dubrovnik. Era entrato nell’ordine francescano a Humac il 14 luglio 1965. Aveva preso i voti il 17 settembre 1971 ed era stato ordinato sacerdote il 19 dicembre 1971. Aveva studiato a Sarajevo, Graz e Friburgo. Aveva portato a termine gli studi a Graz (in Austria) conseguendo il magistero. Dopo cinque anni di attività pastorale nella provincia dell’Erzegovina, nella parrocchia di Capljina, nel 1978 aveva deciso di proseguire gli studi a Friburgo e qui, nel 1982, aveva ottenuto il dottorato in pedagogia religiosa, conseguendo il titolo di psicoterapeuta.

Aveva lavorato a Capljina come sacerdote – francescano dal 1973 al 1978. Dalla primavera del 1982 fino al settembre 1984 aveva lavorato a Mostar come catechista degli studenti, aveva condotto seminari di preghiera presso il convento delle suore a Bijelo Polje presso Mostar. Grazie alla sua opera fruttuosa con i giovani ed ai corsi di preghiera accolti entusiasticamente dagli studenti, il regime comunista dell’epoca inizib a perseguitare P. Slavko. In quei momenti difficili il Cardinale Franjo Kuharic difese P. Slavko Barbaric e la sua opera.

Grazie alla sua conoscenza delle principali lingue europee ed agli impegni nelle parrocchie in cui aveva operato, P. Slavko lavorò instancabilmente con i pellegrini a Medjugorje, sin dal momento in cui portò a termine gli studi nel 1982. Egli fu trasferito ufficialmente a Medjugorje nel 1983. Su richiesta del vescovo Zanic, nel 1985 fu assegnato alla parrocchia di Blagaj, nel 1988 a Humac, dove ricopri l’incarico di cappellano ed aiuto insegnante dei novizi.

All’inizio della guerra in Bosnia – Erzegovina, quando tutti i frati più anziani andarono a Tucepi come esuli, P. Slavko rimase a Medjugorje, con l’approvazione verbale di P. Drago Tolj, provinciale dell’epoca.

Sin dall’inizio della sua attività a Medjugorje, egli si era dedicato alla scrittura di libri di contenuto spirituale: “Pregate col cuore”, “Dammi il tuo cuore ferito”, “Celebrate la Messa con il cuore”, “Alla scuola dell’amore”, “Adorate mio Figlio con il cuore” “Con Gesù e Maria sul Golgota verso la Resurrezione”, “Pregate insieme con cuore gioioso”, “Madre, guidaci alla pace”, “Seguimi col cuore”, “Colloqui” e “Digiunate con il cuore”, che sta per essere pubblicato proprio in questi giorni. I libri di P. Slavko Barbaric sono stati tradotti in venti lingue, con oltre 20 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Oltre ai libri, egli ha pubblicato articoli di argomento vario. Aveva creato il Bollettino di San Francesco a Capljina, aveva collaborato con “Kršni zavicaj”, “Glas mira” e con la stazione radio “Mir” Medjugorje. Oltre a scrivere, egli dialogava incessantemente con i pellegrini, guidava le celebrazioni eucaristiche, le preghiere sotto la croce, il Rosario a Podbrdo e la Via Crucis sul Krizevac, dove si e conclusa la sua vita terrena. Ogni anno organizzava incontri speciali con i sacerdoti ed i giovani e, presso la casa di preghiera della provincia “Domus pacis”, teneva seminari di digiuno e preghiera. In seguito alle enormi sofferenze del periodo della guerra, aveva fondato e guidava l’associazione di istruzione e formazione “Majcino selo”, presso la quale vivono attualmente piu di 60 persone (orfani di guerra, bambini di famiglie separate, ragazze-madri, persone anziane sole e bambini malati). Se qualcuno sapeva amare i bambini, questi era proprio P. Slavko ed anche i bambini lo amavano: gli stavano sempre intorno e lui sapeva sempre come fare per raccoglierli intorno a sé, proprio come Gesù! La sua formazione ed istruzione da psicoterapeuta gli aveva permesso di lavorare insieme ai tossicodipendenti presso la comunità “Cenacolo”, fondata da suor Elvira, soprattutto presso la casa di Medjugorje “Campo della Vita”. Si era impegnato per utilizzare l’aiuto dei benefattori di tutto il mondo per istituire anche due fondi: il “Fondo dei figli dei difensori della patria morti nella guerra” ed il “Fondo amici dei talenti”, per aiutare i giovani studenti.

E’ difficile evidenziare qualcosa in particolare nella vita di questo uomo grande ed unico, ma se dovessimo farlo sarebbe sicuramente il periodo della sua vita trascorso a Medjugorje. P. Slavko Barbaric aveva girato tutto il mondo diffondendo il messaggio di pace e riconciliazione della Madonna. Egli era l’anima ed il cuore del movimento di pace nato a Medjugorje diciannove anni e mezzo fa. Aveva delle caratteristiche uniche: la conoscenza delle lingue, la facilità di comunicazione con le persone, la sua cultura, la semplicità, la cura e l’interessamento per i bisognosi, l’inesauribile energia che era impossibile credere che un solo uomo potesse avere, la diligenza ma, al di sopra di tutto, la devozione, l’umiltà e l’amore. Pregava e digiunava molto ed amava la Vergine con amore filiale. Era proprio questo il fulcro della sua vita: con la preghiera ed il digiuno l’anima degli uomini giunge a Dio, per mezzo di Maria, Regina della Pace.

Vivere accanto a lui era talvolta irreale: egli cioè era qui, in questo mondo, ma al tempo stesso anche al di fuori di esso. Vicino a lui le parole di Gesù, le parole di un grande sacerdote, si trasformavano in realtà: “…Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu mi hai mandato nel mondo, così anch’io li ho mandati nel mondo. E per loro consacro me stesso, affinché siano anch’essi consacrati nella verità…” (Gv 17, 16-19).

Egli è stato sepolto presso il cimitero “Kovacica” di Medjugorje, domenica 26 novembre, dopo la celebrazione della Santa Messa nella chiesa di San Giacomo alle ore 14.00.

Messaggio del 2 Novembre 2015…Medjugorje

madonna+bella+di+medjugorjeEcco il testo dell’ultimo messaggio di Medjugorje straordinario dato dallaRegina della Pace alla veggente Mirjana per coloro che non hanno ancora conosciuto l’amore di Dio:

Cari figli, desidero parlarvi di nuovo dell’amore. Vi ho radunati intorno a me nel Nome di mio Figlio, secondo la sua volontà. Desidero che la vostra fede sia salda e provenga dall’amore, perché quei miei figli che capiscono l’amore di mio Figlio e lo seguono, vivono nell’amore e nella speranza. Hanno conosciuto l’amore di Dio. Perciò, figli miei, pregate, pregate per poter amare il più possibile e compiere opere d’amore. Perché la sola fede, senza amore e opere d’amore, non è quello che vi chiedo. Figli miei, quella è una parvenza di fede, è un lodare se stessi. Mio Figlio chiede fede e opere, amore e bontà. Io prego, ma chiedo anche a voi di pregare e vivere l’amore, perché desidero che mio Figlio, quando guarderà i cuori di tutti i miei figli, possa vedere in essi amore e bontà, non odio ed indifferenza. Figli miei, apostoli del mio amore, non perdete la speranza, non perdete la forza: voi lo potete fare! Io vi incoraggio e benedico, perché tutto ciò che è di questa terra — che purtroppo molti miei figli mettono al primo posto — scomparirà e resteranno solo l’amore e le opere d’amore, che vi apriranno le porte del Regno dei Cieli. Io vi attenderò presso quelle porte, presso quelle porte desidero attendere ed abbracciare tutti i miei figli. Vi ringrazio!

La Madonna ha benedetto tutti i presenti e tutti gli oggetti portati.